La caccia è una risorsa importante per
tradizione e cultura lombarda.
Per questo bisogna tutelarla attraverso
disposizioni coerenti e ineccepibili. E' la precisazione del presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni, in una nota pubblicata sul sito istituzionale. Sul tema deroghe, dice Formigoni,
è il Governo che dovrebbe fare di più, modificando per esempio "una legislazione nazionale che è già stata dichiarata dalla Corte di Giustizia incoerente con le norme europee (e che – precisa Formigoni - abbiamo già proposto al parlamento di modificare, purtroppo fino ad oggi senza esito)". "Non possiamo ignorare i ripetuti pronunciamenti della Corte europea di Giustizia e della Corte costituzionale italiana che hanno sanzionato la legislazione nazionale e regionale, compresa quella lombarda" avverte Formigoni. In tutto questo
l'Ispra certo non aiuta, visto che, dice il governatore “normalmente agisce senza alcuna preventiva condivisione e collaborazione con le istituzioni regionali, che peraltro devono esercitare queste competenze sulla base di una legislazione nazionale, come detto, fortemente imperfetta".
"Per procedere - nota Formigoni - abbiamo ora bisogno di
un sostegno da parte del governo molto maggiore rispetto a quello francamente insufficiente che è stato fino ad oggi, in particolare del ministro dell'Agricoltura, al quale chiediamo di promuovere la
revisione della inadeguata legislazione nazionale. Infatti, "é sacrosanto proteggere la fauna selvatica per le generazioni future, ma non va dimenticato che la caccia in tutti i paesi europei é
fattore importante di sviluppo economico, sociale ed ambientale delle aree rurali. A Governo e Ministero chiediamo con forza di sostenere le nostre ragioni nel confronto con la Commissione europea, che sappiamo impegnativo e nel quale dobbiamo dimostrare
unità tra le istituzioni oltre che tra le associazioni venatorie".
Formigoni sembra critico anche sul testo esaminato dalla Commissione lombarda, che dà alle Province la possibilità di decidere sulle deroghe, quando ammonisce "il pensare di cavarcela con degli stratagemmi". "
Non possiamo permetterci di provocare la goccia che faccia traboccare il vaso delle sanzioni da parte di Bruxelles - conclude Formigoni - . Costerebbero alla Regione, cioè alle tasche di tutti i contribuenti lombardi, decine di milioni di euro: sarebbe un'ingiustizia sempre, lo è a maggior ragione in tempi come questi di difficoltà economica e di necessario rigore".