Cinquanta agricoltori vicentini si sono uniti in una
causa collettiva per chiedere ai cacciatori il pagamento per l'utilizzo delle loro proprietà private. Così recita una nota dell'Ansa che riferisce della class action di proprietari agricoli che hanno di fatto aderito all'iniziativa anticaccia, già per altro annunciata un anno fa dalla Lac, del
Coordinamento protezionista vicentino, che, tramite uno studio legale di Milano, vorrebbe mettere in questo modo i bastoni tra le ruote a tutti i cacciatori, appellandosi ad un principio della 157 (o meglio, ad una interpretazione dello stesso), il quale prevede in favore degli agricoltori il ristorno di una parte delle tasse versate dai cacciatori.
In realtà, al di là dei roboanti comunicati, i soldi sono stati chiesti a Regione e Province, come viene chiarificato dallo stesso coordinamento vicentino. "Entro questa settimana - dice il coordinamento - i legali consegneranno tutta la documentazione per questi primi cinquanta proprietari terrieri e gli enti proposti, province e regione, dovranno trovare presto una soluzione per pagare quanto dovuto alle persone che sono costrette a fare entrare i cacciatori nella loro legittima proprieta', senza per altro avere nessun contributo''.
''Se non viene corrisposto il pagamento per una servitu' - spiega il portavoce Renzo Rizzi - questa e' destinata a decadare, anche alla luce del fatto che in nessun altro Paese d'Europa ai cacciatori viene permesso di violare la proprieta' privata''. ''Per cui ritengo corretto - conclude Rizzi - quanto dichiarato dagli agricoltori, ossia che allontaneranno i cacciatori che entrano nelle proprieta' private senza averne diritto'