Il consiglio regionale della Liguria affronterà oggi (martedì 9 ottobre) in commissione (ma già calendarizzata anche in Consiglio) la proposta di deliberazione sulla
caccia in deroga allo storno. Il progetto, presentato dal consigliere leghista
Francesco Bruzzone insieme ai compagni di partito Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo, potrebbe così trovare presto la definitiva approvazione. L'applicazione del regime di deroga, così comre previsto dal progetto in esame, autorizzerebbe il prelievo di 120 mila esemplari da parte di un massimo di 4 mila cacciatori che ne facciano richiesta.
Sulla bozza del progetto, già predisposta a luglio, il presidente del Consiglio regionale Rosario Monteleone ha fornito le rituali informative. Come già in Veneto e in Lombardia, anche in Liguria le associazioni ambientaliste
hanno chiesto al Consiglio di non procedere, paventando "un pasticcio giudiziario di cui molti consiglieri regionali sarebbero i principali responsabili”. Non è proprio così, bisogna ricordarlo, visto che le deroghe sono possibili e espressamente previste dalla Direttiva Uccelli, a condizione che si applichino tutti i requisiti necessari. Ad ogni modo in Italia ad oggi per la caccia in deroga
non sono mai state pagate multe all'Europa (e addirittura, alcuni pareri giurisprudenziali sostengono che così come stanno le cose, difficile sarebbe giungere a condanne definitive).
Tuttavia, le associazioni ambientaliste a alzano il tiro minacciando di appellarsi nuovamente a Tar e Commissione UE, e avvisando che in caso di condanna da parte della Corte di Giustizia UE si attiveranno perché i consiglieri votanti a favore della delibera "ammazza- storni" (così chiamano il provvedimento)
paghino di tasca propria eventuali sanzioni comunitarie.