"Ci atterremmo a quanto stabilito dal Tar sul calendario venatorio. Restiamo comunque convinti della bontà del nostro operato e anche per questo
impugneremo l'Ordinanza sospensiva dinanzi al Consiglio di Stato". Lo ha detto l'assessore regionale alla caccia in Abruzzo,
Mauro Febbo, in un comunicato della regione che conferma i pesanti effetti della decisione del tar dell'11 ottobre: "Permangono momentaneamente il
divieto di caccia nei siti NATURA 2000 (Sic e Zps) e
nelle aree di presenza dell'Orso individuate dal PATOM e il
divieto di prelievo venatorio per le specie SPEC, con l'aggiunta dell'obbligo di adeguamento alle indicazioni ISPRA per quanto riguarda l'utilizzo di
munizioni atossiche per la caccia agli ungulati".
"Mi preme precisare - aggiunge Febbo - che tale decisione non comporta assolutamente la chiusura della caccia, come viene erroneamente sostenuto da più parti creando confusione e ingiustificato allarmismo. L'esercizio dell'attività venatoria può essere ad oggi svolto come da calendario sul restante territorio regionale e per tutte le specie non escluse dalla decisione del Tar. Restano cacciabili, secondo le modalità e le date previste dal calendario venatorio 2012/2013, - conclude l'Assessore Regionale Febbo - le seguenti specie: Merlo, Cornacchia grigia, Gazza, Fagiano, Ghiandaia, Lepre, Folaga, Volpe, Cesena, Tordo sassello, Tordo bottaccio, Germano reale, Gallinella d'acqua, Alzavola, Porciglione, Fischione, Colombaccio, Coturnice, Cinghiale e Starna. Per quest'ultima con Piani di prelievo approvati dalle Province".
"Voglio comunque sottolineare che, proprio nella prospettiva dell'accoglimento della domanda di sospensiva, poi effettivamente intervenuto, gli Uffici competenti si sono già attivati sin dal mese di settembre per laValutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) sul calendario venatorio al fine di superare le censure del Tribunale amministrativo regionale". "Sono altresì al vaglio della Direzione - conclude Febbo - ulteriori misure tendenti a restituire tempi e spazi di caccia ad oggi sottratti al mondo venatorio dal pronunciamento del Tar".