Mettere a sistema i dati scientifici è necessario non solo per salvaguardare le specie cacciabili ma il futuro della caccia stessa. Lo ha detto
Lorenzo Carnacina, responsabile dell'
Ufficio Avifauna Migratoria Fidc, durante il convegno di sabato scorso a Foligno, organizzato dalle sezioni provinciali della Fidc con la direzione dell'ufficio nazionale di Federcaccia che si dedica allo studio dei dati sulla fauna migratoria.
“
Non esistono scorciatoie ‘all’italiana’ o salvatori della patria dell’ultim’ora – ha detto Carnacina –, siano essi travestiti da assessori o da europarlamentari. L’unica strada è quella della ricerca scientifica, e noi tutti dobbiamo fare la nostra parte per aiutarla. Se vogliamo bene alla selvaggina e alla caccia non dobbiamo avere paura di esercitarla, consapevoli del nostro dovere di conservare le specie per i nostri figli, con passione e deontologia venatoria. Il destino di noi tutti, non solo dei cacciatori – ha concluso il vicepresidente –, è legato alla c
onoscenza e alla conservazione dei miliardi di uccelli migratori che ogni anno attraversano i nostri cieli”.
All’intervento di Carnacina ha fatto seguito quello del presidente dell’associazione “
Amici di scolopax”, nonché responsabile del progetto Scolopax Overland, Alessandro Tedeschi, che ha parlato della
radiotelemetria satellitare al servizio dello studio della migrazione, illustrando i primi dati provenienti dai radiocollari applicati ad alcune beccacce catturate lo scorso inverno, grazie ai finanziamenti della Federcaccia, di alcune Regioni italiane e di alcune sezioni regionali della Fidc, tra le quali quella Umbra.
In chiusura, il vicepresidente nazionale della Federcaccia Massimo Buconi è intervenuto sul futuro dell’attività venatoria e della Fidc.