Secondo il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Piemonte,
Davide Bono, un emendamento del Pd, approvato al testo della nuova legge regionale sulla caccia licenziato ieri dalla V Commissione, va nella direzione di
consentire la caccia nelle aree contigue anche ai non residenti.
La norma ascritta al ddl 285 infatti recita, "l'esercizio venatorio nelle aree contigue a parchi naturali e regionali individuate dalla Regione ai sensi dell'art. 3 comma 2 della l. 394/1991, si svolge nella forma della caccia controllata riservata ai cacciatori aventi diritto all'accesso negli ATC e CA su cui insiste l'area contigua all'area naturale protetta".
Bono fa notare che ciò si pone in contrasto con la legge 394/1991 che all'art. 32 comma 3 dice che "all'interno delle aree contigue le regioni possono disciplinare l'esercizio della caccia, in deroga al terzo comma dell'articolo 15 della legge 27 dicembre 1977, n. 968, soltanto nella forma della caccia controllata, riservata ai soli residenti dei comuni dell'area naturale protetta e dell'area contigua". Secondo l'esponente 5 stelle tanto basta per rendere inevitabile una nuova impugnativa della legge sulla caccia. In queste ore il consiglio regionale affronterà la mozione di sfiducia mossa proprio dal Movimento nei confronti dell'Assessore regionale alla caccia, Claudio Sacchetto.