L'Ispra in questi giorni ha pubblicato un
nuovo rapporto sul tema del piombo nelle munizioni da caccia, delineando problematiche e possibili soluzioni. Nelle conclusioni dello studio si parla del tradizionale munizionamento da caccia come una “
fonte non trascurabile di inquinamento da piombo” a causa dell'ingestione di pallini da parte di diverse specie di uccelli legate a differenti habitat. Per questo secondo l'Ispra il divieto di munizionamento di piombo già attuato per le Zps
deve essere allargato a tutti gli altri ambienti.
“Intervenendo in tal modo – sottolinea l'Ente italiano per la protezione e la Ricerca Ambientale - non solo si anticiperà un provvedimento comunque destinato ad essere assunto nei prossimi anni (si può prevedere che su questo tema tra breve le convenzioni internazionali richiederanno il superamento del piombo nelle munizioni da caccia), ma si potrà anche dare piena attuazione agli obblighi derivanti delle norme vigenti che già oggi pongono limiti alla diffusione di sostanze tossiche nell’ambiente".
"Parallelamente all’introduzione di modifiche del quadro normativo - secondo Ispra - dovrà essere aumentato il livello di consapevolezza dei più diretti interessati (in primis i consumatori di selvaggina), ma anche del personale tecnico (ecologi, ornitologi, tecnici faunistici, operatori preposti al monitoraggio ambientale), degli amministratori pubblici e dell’opinione pubblica più in generale. L’esperienza maturata in altri settori - emblematico il superamento del piombo nelle benzine - dimostra infatti che si può pervenire in tempi brevi al superamento del piombo a condizione che i termini del problema siano adeguatamente compresi da una larga parte dei soggetti coinvolti".
Ad avviso di diversi osservatori, tecnici ed esperti compresi, tuttavia, le risultanze del rapporto appaiono lacunose, scarse, con propensione a dare per scontata una soluzione del problema, che in verità problema reale non appare. Soprattutto perchè la concentrazione di massima parte del piombo dei pallini era limitata a campi di tiro, dove da anni il suddetto materiale viene recuperato e totalmente riciclato all'interno, quindi senza alcun danno nei confronti di nessuno, e di certe aree palustri, dove sistematicamente si pratica la caccia da appostamento, ma che nella stragrande maggioranza dei casi rientrano ormai nei SIC e ZPS, che prevedono da tempo il divieto dell'uso di munizioni con pallini di piombo.
Vai al rapporto ISPRA (sito Ispra)