Sarebbe dovuta arrivare ieri la tanto attesa sentenza su
calendario venatorio in Veneto ma all'ultimo momento, tre - quattro giorni fa, i ricorrenti hanno deciso di
ritirare il ricorso. La sospensiva accordata dal Tar una ventina di giorni fa, che aveva in un primo momento
imposto alcune limitazioni alle specie migratorie (fino alle modifiche approvate dalla Regione), quindi non può essere trattata nel merito: Lav, Wwf, Lipu, Lac, Enpa e Legambiente, forse in vista di una probabile sconfitta alla luce dei dati portati da Regione e associazioni venatorie, preferiscono lasciar perdere.
Le associazioni ambientaliste in realtà hanno solo cambiato strategia, il nuovo calendario venatorio non sarebbe stato intaccato da una eventuale sentenza, quindi
hanno deciso di ritirare questo ricorso per presentarne uno nuovo. Lo conferma sul quotidiano l'Arena il responsabile Lav Massimo Vitturi "non aveva senso da parte nostra - dice - insistere davanti al TAr affinchè si pronunciasse su un provvedimento inesistente", "ma la Regione non canti vittoria perchè stiamo lavorando a un nuovo ricorso" afferma.
Il quotidiano veronese ha riporta anche una dichiarazione dell'Assessore Stival: "tanto rumore per nulla - dice -. Logico pensare che quella degli anticaccia è una strategia processuale. Certo è che se Lav, Wwf, Lipu, Lac, Enpa e Legambiente pagassero di tasca loro le spese di giudizio anzichè, come succede, attingendo dalle tasche dei cittadini, sarebbero più parsimoniosi nell'appellarsi al Tar". Sul secondo ricorso, quello sull'approvvigionamento dei richiami vivi, il Tar si è riunito, ma il giudizio sarà depositato la prossima settimana.