Pubblicato sul Giornale di Brescia di giovedì 8 novembre 2012 un intervento della Federcaccia provinciale sul tema dell'unificazione delle associazioni venatorie, un processo iniziato con l'accordo di qualche tempo fa tra le associazioni nazionali Fidc e Anuu Migratoristi, che, secondo l'associazione bresciana, porterà entro marzo del prossimo anno alla creazione di un unico soggetto venatorio.
"Ovviamente - si legge nella nota di Fidc Brescia - questo progetto è aperto a tutte le associazioni venatorie del panorama nazionale ma sottintende uno sforzo ben chiaro e preciso. E cioè quello di mettere da parte posizioni personali, per altro fini a se stesse, ed impegnarsi invece in un modo totalmente diverso di intendere l’associazionismo". In questo periodo di difficoltà per la caccia serve unione delle forze e competenza. "La competenza però nasce dalla preparazione di professionisti onesti e preparati e quindi è qui che devono indirizzarsi le nostre energie".
Superare i personalismi."A Brescia - evidenzia l'associazione - c’è la più grande sezione provinciale sia di Federcaccia che dell’Anuu; ebbene se saremo capaci di superare i personalismi riusciremo a dare futuro". "Il progetto - si spiega nella nota - è quello di costruire una grande associazione che sappia, con le proprie energie perché è evidente che non ci aiuta e non ci aiuterà più nessuno, organizzare una struttura scientifica che sappia giustificare con i fatti la caccia in Italia. Oggi è messo in discussione il nostro diritto di essere cacciatori: servono studi scientifici, dati certi ed inoppugnabili sulla consistenza delle specie e sul modo di gestirle".
Questi obbiettivi si possono raggiungere solo in collaborazione con il mondo scientifico delle università. Federcaccia Brescia fa sapere essersi già mossa in tal senso ma che ovviemente questa deve essere una strategia su scala nazionale. "Rischiamo di spendere soldi, tanti, per avere risultati importanti ma non sufficienti. Ecco perché unire le forze, le forze e le energie migliori, diventa fondamentale".
Non è un problema di età. "I giovani ci sono, tanti e preparati - dice l'associazione del distretto venatorio più importante d'Italia - solo Federcaccia Brescia ha 2.500 soci sotto i 40 anni, una ricchezza infinita che però è giunto il momento di mettere in campo. Noi siamo pronti a questo sforzo, lo abbiamo dimostrato effettuando tanti cambiamenti nella nostra macchina organizzativa, adesso pretendiamo che queste scelte e questo cammino siano condivisi anche a livello nazionale. Perchè per esempio non immaginare la costituzione di un’ Osservatorio Nazionale sull’avifauna migratoria e sulla selvaggina stanziale, organizzato come Fondazione, nel quale incanalare le nostre energie economiche ma anche quelle di tanti cacciatori, magari imprenditori, che sarebbero ben felici di collaborare, seriamente, alla difesa della caccia in Italia".