La Provincia di Siena rende noto che nei giorni scorsi i giudici del Tar della Toscana hanno
respinto la richiesta di sospensiva, avanzata da 300 cacciatori, della delibera adottata lo scorso settembre dalla Provincia di Siena che regola la caccia al
cinghiale nelle zone non vocate (o bianche). "Allo stato attuale, almeno fino a quando non si svolgerà l'udienza sul merito del ricorso presentato,- dice la nota provinciale - la caccia al cinghiale nelle zone bianche è consentita con le modalità fissate dal calendario venatorio ed è auspicabile l’impegno e il senso di responsabilità di tutti i cacciatori per raggiungere l’obiettivo fissato con la delibera:
ridurre drasticamente la presenza degli ungulati, responsabili dei danni alle colture agricole e causa principale dei numerosi incidenti stradali provocati da fauna selvatica.
Nelle zone bianche, quindi, fino al 31 dicembre 2012 e secondo quanto definito dalla Provincia,
resta aperta la caccia al cinghiale alla cerca, anche con l’uso del cane, sia in forma singola che in gruppi costituiti da un minimo di 6 a un massimo di 9 cacciatori iscritti all’ATC, nel rispetto di tutte le prescrizioni previste nel calendario. Nello stesso periodo, la caccia al cinghiale nelle aree non vocate sarà consentita
anche in braccata, ma soltanto
per le squadre già iscritte ai Distretti di Gestione, con un minimo di 18 cacciatori iscritti con preventiva autorizzazione del Comitato di gestione dell’ATC.
Nella zona vocata, la caccia al cinghiale è consentita alle squadre assegnate ai Distretti di gestione dal 1 novembre 2012 al 31 gennaio 2013, esclusivamente nella forma della braccata.