Con una modifica al calendario venatorio dell'ultimo minuto, la Provincia di Piacenza ha chiuso domenica 18 novembre la caccia alla lepre. La Giunta provinciale ha di fatto anticipato di una settimana la chiusura, a seguto della valutazione della
consistente riduzione dei popolamenti di lepre in pianura e nella fascia pedecollinare della provincia, sia nelle zone aperte alla caccia, sia nelle Zone di protezione che dovrebbero rappresentare il naturale serbatoio di questi animali. La caccia alla lepre era stata vietata dal 12 novembre nell'Atc 6 (Podenzano, San Giorgio, Carpaneto, Pontedellolio, Alseno e Castellarquato); oggi il provvedimento riguarda l'intero territorio provinciale.
Ora la provincia cerca di vederci chiaro, attraverso un monitoraggio dei popolamenti di lepre provinciali, finalizzato all'individuazione delle
cause all'origine dello spopolamento dal punto di vista ambientale, sanitario e genetico al fine di porre in campo le azioni necessarie a contrastare il fenomeno. L'intervento verrà compiuto con il coordinamento del settore “Energia, Gestione attività estrattive, Tutela ambientale e faunistica . Protezione Civile e Polizia Provinciale” della Provincia di Piacenza in collaborazione con gli Ambiti territoriali di caccia.
Rimane ferma per i cacciatori la possibilità di addestramento cani fino al 25 novembre, come previsto dalle direttive regionali e dal calendario venatorio provinciale vigente. “Le recenti scelte del mondo venatorio - ha sottolineato l'assessore provinciale all'Agricoltura e alla Tutela faunistico venatoria Filippo Pozzi - che prudentemente e volontariamente si preclude la possibilità di esercitare la propria passione per tutelare popolazioni di fauna in difficoltà, sono una dimostrazione della maturità e consapevolezza che stanno raggiungendo i cacciatori piacentini. Questo a conferma della corretta scelta dell'Amministrazione di considerare gli Atc come il primo interlocutore per la valutazione delle problematiche territoriali relative alla gestione faunistico venatoria, alla conservazione della fauna e agli impatti sull'agricoltura”.