Con l'insediarsi del nuovo Parlamento, con condizioni certamente più favorevoli che in passato, le prospettive per una riforma della 157, vecchia ormai di più di tre lustri, si stanno facendo più concrete.
Come era da aspettarsi, sono fiorite innumerevoli iniziative che hanno portato alla presentazione di una serie di proposte di legge, a cui, probabilmente, altre se ne aggiungeranno. Il dibattito che ne è scaturito nel nostro mondo ha raggiunto a volte anche toni molto aspri.
BigHunter ne ha sempre e tempestivamente dato conto. L'ha fatto però senza cadere nei trionfalismi e nelle polemiche, riportando la sintesi dei fatti e delle varie posizioni espresse.
Adesso, passata la buriana, riteniamo che sia giunto il momento di esporre qualche riflessione in maniera più pacata, interpellando i principali attori della vicenda.
Crediamo sia giusto iniziare con l'on. Luciano Rossi, parlamentare di Forza Italia-PDL, umbro di Foligno, presidente ormai da più cicli olimpici della Federazione Italiana Tiro a Volo, che ha sempre portato gran lustro al medagliere della nostra rappresentativa olimpica.
Rossi, fresco di Parlamento, come sempre, superando barriere steccati e contrapposizioni politiche, ha messo intelligenza esperienza e cuore nel sostenere la caccia, il tiro e il meraviglioso popolo che li rappresenta. Senza porre tempo in mezzo ha promosso la costituzione di un intergruppo con oltre 130 parlamentari (fra deputati e senatori) amici del tiro, della caccia e della pesca, che hanno aderito a prescindere dal gruppo politico di appartenenza, a dimostrazione della stima che lui riscuote fra i suoi colleghi. Un intergruppo su cui, compatibilmente con gli impegni di ognuno,si potrà certamente contare in un momento come questo, ricco di aspettative per la caccia e i cacciatori.
On. Rossi, cosa ritiene che succeda da qui al prossimo anno per quanto riguarda l'iter parlamentare e l'eventuale approvazione di nuove disposizioni normative sulla caccia?
_Personalmente sono molto soddisfatto di come si è dato inizio all'iter parlamentare. Cominciando dal Senato, dove tutto si svolge molto più pacatamente, sarà più facile raggiungere una sintesi che tenga conto di tutti gli interessi in campo, ma che tuttavia non veda tradite le aspettative della stragrande maggioranza dei cacciatori. Certo, non sarà possibile accogliere tutte le richieste, anche se certe posizioni considerate fra le più radicali sono utili per sviluppare dibattito e riflessioni. Mi sembra che il relatore,il sen. Orsi, stia gestendo molto bene la situazione, e tutte le parti in campo, anche le più restie, un tempo, a dialogare - mi riferisco sia ad alcune associazioni venatorie, sia ad alcune sigle ambientaliste; dagli agricoltori si registra grande attenzione e responsabilità -,siano ben disposte a collaborare per un percorso celere della discussione e della elaborazione del progetto di legge unificato. Col Ministro Prestigiacomo, ad esempio, abbiamo intrapreso positivamente un percorso che riguarda una più oculata gestione dell' ambiente, che si preannuncia molto interessante.Qualcosa è già stato fatto per il Parco dell'Aspromonte.
Ma quando arriverà in disccussione alla Camera la nuova legge?
_E' presumibile che per l'anno prossimo - tenendo conto ovviamente del calendario dei lavori della commissione e dell'aula - una buona sintesi pervenga alla Camera dei deputati. Al proposito, ritengo che anche il nostro intergruppo, al quale stiamo dando una struttura e un coordinamento che ci consentirà di operare speditamente, possa contribuire attivamente per far uscire dal Parlamento una normativa che venga incontro alle legittime richieste dei cacciatori, pur tenendo conto come è giusto di tutti gli interessi in campo.
Come pensa che, aldilà delle posizioni dei vari interlocutori, si possa addivenire a una nuova fase per il movimento dei cacciatori riguardo ai rapporti con la società, con gli agricoltori, alla soluzione dei problemi del territorio e dell'ambiente, a una nuova stagione della caccia che passa attraverso un rinnovato modo di concepire la nostra attività, una nuova etica, una nuovo modo di rapportarsi ai problemi, anche eventualmente ripensando organizzazioni, motivazioni e obiettivi?
_Io mi sto battendo da sempre per sostenere la cultura più genuina della nostra gente di campagna, le tradizioni della caccia, storia e valori che a mio avviso sono ancora di primaria importanza per la società contemporanea. Purtroppo - e lo dico anche per quanto riguarda il mondo del tiro a volo di cui mi onoro di presiedere la Federazione sportiva - la nostra capacità di comunicare non riesce ancora a far breccia a sufficienza nei confronti dei media e dell'opinione pubblica. Bisogna impegnarsi di più, bisogna probabilmente percorrere nuove strade, bisogna battere su argomenti - come quello della storia della letteratura della gastronomia della salute del volontariato della salvaguardia del territorio - che ci sono da sempre propri, ma che non siamo ancora riusciti a far apprezzare per quello che valgono.
Quali sono le sue aspettative riguardo a un nuovo modo di dialogare fra le varie rappresentative venatorie, al fine di operare almeno in modo parallelo se non convergente, nell'interesse della caccia tutta?
_Certo, questa continua contrapposizione fra associazioni non ci aiuta. Bisognerebbe che almeno sulle questioni principali si procedesse di comune accordo. Quando ho potuto, nel dovuto rispetto della libertà di pensare e di agire che va riconosciuta a ognuno, mi sono sempre adoperato per mettere tutti intorno a un tavolo e sollecitare posizioni univoche. C'è da augurarsi che fra le associazioni venatorie possa presto avere inizio una nuova stagione. Io lo spero vivamente, e credo che con un po' di buona volontà da parte di ognuno ci ci possa riuscire.