“La caccia è
un mondo affascinante, che se hai iniziato a conoscere da bambino, con tuo padre, ti rimane dentro per sempre”. Lo dice
Luigi Le Noci, cacciatore trentasettenne di Manfredonia (FG) rievocando i ricordi più belli della propria infanzia e dell'adolescenza.
Ce ne racconta uno: “avevo si e no 8 anni, la nostra cagna Sasha, di razza breton, fa sparare a mio padre la prima beccaccia della carriera, io correvo come un levriero per raccoglierla prima del cane ma non ci riuscivo perché non facevo in tempo ad alzarmi che ricadevo per l'euforia. Ovviamente quando Sasha l'ha riportata è stata una festa”.
La caccia è bella in qualsiasi sua forma, spiega, ma quella che predilige è la
caccia ai turdidi. L'altra sua grande passione, strettamente legata alla caccia, è
la cinofilia.
Luigi fin dai primi anni di licenza venatoria ha cominciato ad occuparsi della caccia anche nelle diverse associazioni, arrivando a ricoprire la carica di presidente in una di queste (di cui non fa il nome “non è l'associazione che conta – spiega – ma le persone che la gestiscono”), per poi dimettersi a causa dell'impossibilità di portare avanti gare cinofile e di tiro a volo.
Cosa che ora realizza
nella nuova sede della SIS (Società Italiana Setters) aperta insieme al fratello Pietro e tanti altri amici cinofili nella provincia di Foggia (la sede è a Santa Lucia).
Luigi ha messo in piedi anche un nuovo sito dedicato a gare cinofile e di tiro a volo (drahthaardelgargano.it).
Non solo passione, la caccia, spiega ancora, è soprattutto impegno: “noi cacciatori passiamo tantissimo tempo nelle campagne e nessuno più di noi vigila sul nostro patrimonio naturalistico”.