Con l'approvazione dell'ordine del giorno alla
Legge Stabilita' presentato dall'
Onorevole Brambilla, il Parlamento impegna il Governo a ripristinare i fondi (circa 4 milioni di euro) sottratti all'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti,
attingendo dai fondi derivanti dalle tasse dei cacciatori, accantonati sulle tasse addizionali per la licenza di porto d'armi ad uso caccia, finora destinati a finanziare le associazioni venatorie nazionali riconosciute.
"Sapevamo che la signora Michela Brambilla, capace di usare qualunque strumento per raccogliere ancora qualche barlume di visibilita', non avesse la minima idea delle finalita' e delle iniziative sociali, civiche e di pubblica utilita' che portano avanti le associazioni di qualunque natura, soprattutto quelle riconosciute da decenni dalla legge, ma che anche governo e Parlamento mettano in discussione questi presupposti, ci lascia molto amareggiati" commenta una nota di
Osvaldo Veneziano, Presidente Arcicaccia.
"Questo atto di indirizzo, qualora venisse seguito da provvedimenti attuativi concreti - sottolinea Veneziano - porterebbe discredito all'intero mondo del volontariato, segnando una netta differenziazione fra associazioni di 'serie a' e di 'serie b'. Non va dimenticato infatti che l'associazionismo, anche quello di carattere venatorio, porta avanti da sempre iniziative concrete e gratuite di pubblica utilita' e solidarieta' sociale che vanno ben oltre i 4 milioni di euro e che vengono destinati capillarmente a tante realta' diverse nel paese, non soltanto per la salvaguardia del patrimonio ambientale nazionale o per la prevenzione di incendi".
Occorre poi ricordare, conclude il presidente Arcicaccia, "che il fondo istituito dalla Legge 157 del 1992 e' alimentato esclusivamente dai cacciatori proprio per specifiche finalita' di carattere venatorio (in sintesi andrebbero cambiata la stessa legge) e che il fondo e' gia' stato ampiamente decurtato e non ancora pienamente assegnato".