Ogni volta che un incidente accade a caccia, assistiamo inevitabilmente ad una
nuova ondata di odio verso i cacciatori, grazie alle pronte strumentalizzazioni che i nemici della categoria sono pronti ad orchestrare. Secondo la Fidc Toscana siamo di fronte ad una specie di nuovo razzismo, visto che c'è chi approfittando di queste tragedie, chiede imitazioni e leggi speciali per i cacciatori, a differenza di quanto succede per tutte le altre attività che provocano incidenti. I cacciatori diventano quindi cittadini speciali, "da perseguire e perseguitare non più per il colore della pelle o dalla religione o del sesso, ma
per l' esercizio di una passione riconosciuta legittima dalle leggi vigenti. Il razzismo assume spesso forme non immediatamente riconoscibili, non per questo meno pericolose".
"Quando si verifica un incidente, sia esso sul lavoro o sulle strade, od anche in casa, - commenta infatti la nota Fidc Toscana- la reazione corretta e ormai condivisa dalla maggioranza della popolazione è mirata a migliorare la prevenzione, prendendosi cura delle vittime, senza fare distinzione di genere, razza, religione, tendenze sessuali e quant'altro. A differenza di quanto accade per gli incidenti sulle strade (211.404 con lesioni a persone, 4.090 morti, , 302.735 feriti*), di quelli sportivi (si parla di 300 mila infortuni all'anno di cui15 mila necessitano di ricovero ospedaliero) o di quelli sul lavoro (387.330 nel primo semestre 2011 di cui 428 mortali) quelli che riguardano la caccia (per fortuna meno, in assoluto ed in percentuale, anche se non è il caso di abbassare la guardia)
stimolano in una minoranza la propensione a manifestare il lato peggiore del genere umano" spiega la federazione regionale.
"E quando si pensa che si sia toccato il fondo - evidenzia la nota Fidc Toscana - con esternazioni da sciacalli, sul corpo ancora caldo di vittime innocenti, ecco che ci si para davanti l
'Aidaa (impariamo trattarsi di Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente):
mescolando decessi per infarto ed infortuni da cadute o scivoloni per gonfiare i dati (senza peraltro riuscirci, visti i 55 feriti citati da inizio anno) propongono di togliere ai cacciatori l'assistenza sanitaria. Si chiede "un decreto d'urgenza che obblighi i cacciatori a pagare per intero le cure mediche a cui vengono sottoposti i feriti da caccia...".