Per la prima volta in Italia è stato realizzato un
progetto di ricerca sulla migratoria
finanziato direttamante dai
cacciatori. É avvenuto nell'isola di Procida, meta di molte specie migratorie che trovano qui condizioni climatiche particolarmente favorevoli anche d'inverno. Lo studio è stato presentato in questi giorni dal Professor Paolo Maria Politi che si sta occupando della
raccolta dati dell'osservatorio. In soli venti giorni sono stati
inanellati 651 uccelli di 30 specie diverse, di cui tre (tordo bottaccio, merlo e quaglia) di interesse venatorio. Rilevata anche la presenza di alcuni
uccelli rari per la zona, come il codazzurro, un volatile che vive tra la Russia e la Siberia asiatica e della passera sarda.
“La visita di questi uccelli rari - ha spiegato il prof. Politi – sta a significare che l’isola conserva ancora un habitat idoneo dal punto di vista ambientale, in grado di attrarre questi volatili che spesso rappresentano gli esploratori della specie, in cerca di luoghi ove fissare la loro nuova dimora”.
Piena soddisfazione per il progetto è stata espressa da Sergio Sorrentino, presidente provinciale dell'ATC di zona, che ha sottolineato l'importanza della
collaborazione attiva che in quest'isola ha unito
cacciatori, agricoltori, ambientalisti, animalisti ed enti locali. Durante la presentazione Luigi Muro, consigliere provinciale e sindaco di Procida ha proposto conservare le colture in terreni ora abbandonati dell'isola per farne con il supporto dei fondi provinciali e regionali, aree di riferimento per la selvaggina migratoria.