“Sulla base delle motivazioni dell’ordinanza è
una vittoria netta e inequivocabile". E' quanto dichiarato
Daniele Stival, Assessore Regionale alla Caccia nel Veneto, sull'esito della decisione del Tar sul calendario venatorio. "Dedico questo obiettivo raggiunto – ha aggiunto Stival – alle migliaia di appassionati veneti ai quali abbiamo sempre voluto garantire il diritto ad esercitare, nel rispetto delle norme e dell’ambiente, una passione che fa parte della tradizione di questa regione fino a diventarne anche una caratteristica identitaria”.
Per l'Assessore la decisione dei giudici "dimostra ancora una volta la serietà e l’attenzione alle normative vigenti con le quali la Giunta regionale ha adottato gli atti". Nel merito delle motivazioni espresse dai giudici nella loro ordinanza, Stival tiene a sottolineare la parte nella quale si indica che “l’apparato motivazionale del provvedimento impugnato, con riguardo alle ragioni di ordine ambientale, faunistico e biologico relative al “contesto locale” giustificatrici del mancato recepimento delle indicazioni contenute nel parere ISPRA, appare rispondente, anche in considerazione delle integrazioni adottate nella seduta dell’11 ottobre 2012, a criteri di logica e di pertinenza non censurabile sotto alcuno dei profili dedotti con il ricorso”.
“A ciò – evidenzia Stival – si aggiunge come il Tar riconosca corretta la scelta della Regione di non richiedere un ulteriore parere dell’Ispra, chiarendo sotto ogni punto di vista che la guida fornita dall’Ispra stesso per la compilazione dei calendari, come anche le classificazioni secondo il sistema Special of European Conservation Concern, non abbiano valore normativo e quindi non possano essere utilizzate per valutare la legittimità di un provvedimento”.
“Ringrazio i giudici del Tar Veneto – conclude Stival – per l’attenzione e l’equilibrio sempre posti nel valutare i numerosi ricorsi loro presentati. Credo che con un po’ più di ragionevolezza, pur nel rispetto delle posizioni e convinzioni di ognuno, si sarebbero potute evitare montagne di scartoffie e ingenti spese”.