Con il nuovo Piano faunistico venatorio della provincia di Monza e Brianza, che ha rimodulato la percentuale del territorio sottoposto a protezione ambientale, il
Parco del Rio del Vallone diventerà in gran parte territorio cacciabile.
Per Andrea Monti, assessore provinciale con deleghe a Caccia e pesca, il cambiamento nel parco fa parte di una normale politica di gestione del territorio: "Le aree faunistiche dedicate alla caccia si sono ridotte in provincia anche per i cantieri di Pedemontana e quindi abbiamo attuato uno spostamento. In queste aree, nel momento in cui il piano verrà approvato, si potrà cacciare da metà settembre fino a febbraio come in tutti gli altri parchi presenti in Brianza. L'aumento dell'area di caccia aumenterà anche la sicurezza per tutti, dato che con un'area più ampia i cacciatori non si concetreranno solo in alcune zone magari "sovraffollate". Sono comunque aperto al dialogo verso tutti coloro che porteranno dei dubbi a riguardo".
Si oppone invece il Presidente del Parco, Antonio Varisco: "la cosa che maggiormente ci preoccupa e ci vede fortemente contrari è la prevista forte riduzione della Zona di Ripopolamento e Cattura di Ornago. Di fatto si potrà andare a caccia liberamente nel Boscone di Ornago e in tutti i terreni ricompresi fra l'Autostrada e la provinciale Monza-Trezzo, tolto delle aree che già sono chiuse al pubblico (Sanatorio di Ornago, ex discarica di Cavenago di Brianza) e le Foppe di Cavenago. Siamo molto preoccupati perché l'apertura alla caccia su pressoché tutto il Parco vanificherà molto del lavoro fatto in questi anni per avvicinare la gente al Parco, per insegnare loro che esistono delle zone tranquille e fruibili appena fuori di casa, raggiungibili a piedi o in bicicletta. Come farà il Parco ad organizzare visite guidate o iniziative per le famiglie nel Boscone di Ornago con il continuo rischio di incidenti?"