"Dopo aver letto l'inchiesta su L'Eco di Bergamo dedicata al bracconaggio abbiamo deciso di
inoltrare alla Procura di Bergamo una querela contro ignoti. Questi personaggi ambigui non hanno nulla a che fare con il nostro mondo e devono essere fermati. Per loro “polenta e osei” è un business, per noi è un piatto tradizionale da proteggere e gustare. Ovviamente cucinato con uccelli di specie consentite, regolarmente cacciati e non catturati illegalmente". Così
Lorenzo Bertacchi, Presidente provinciale della Federcaccia, interviene sulle pagine dell'Eco di Bergamo per difendere la categoria dei cacciatori e dichiarare guerra aperta ai bracconieri: “
delinquenti senza scrupoli – li definisce Bertacchi – che non amano la caccia e si arricchiscono illegalmente”.
Le parole di Bertacchi rispecchiano il pensiero di tutti i cacciatori onesti. “Il binomio cacciatore-bracconiere – sottolinea - è una
falsità che vogliamo smentire una volta per tutte. Ricordo il 90% dei verbali contestati ai cacciatori sono paragonabili a una multa per divieto di sosta e non riguardano abbattimenti di fauna”.
Solo restando uniti si può fare qualcosa per combattere queste derive e a Bergamo l'unione delle associazioni venatorie, che contano in tutto 14 mila cacciatori, è già una realtà grazie al Cupav, il Coordinamento unitario provinciale. “Siamo uniti più che mai – dice Bertacchi - , queste dichiarazioni sono condivise all'unanimità da tutti i cacciatori. Il 99% delle doppiette si appoggia a queste associazioni".