"E' con grande soddisfazione che la Provincia di Bergamo prende atto della decisione del TAR di Brescia che ha
rinviato il giudizio sul vigente calendario venatorio permettendo di fatto la
prosecuzione della caccia in bergamasca, come auspicato dalla Provincia e dal mondo venatorio, a tutela di quella che riteniamo un'importante tradizione del nostro territorio".
Così si legge in una nota della Provincia di Bergamo, la quale fa sapere anche che "proseguirà nella sua azione in difesa dei diritti dei cacciatori anche per l'importanza che questi rivestono nella tutela ambientale, nonostante il parere contrario del WWF".
Il calendario venatorio provinciale, lo ricordiamo, a seguito del ricorso di Wwf, a novembre era stato già stato parzialmente sospeso nella parte in cui consentiva due giornate di caccia aggiuntive in appostamento fisso fino a fine novembre (anzichè una sola giornata) e la caccia sulla neve nel territorio delle Comunità Montane. Il Tar in quell'occasione aveva accolto l'istanza cautelare ambientalista sulla base delle indicazioni relative nel piano faunistico venatorio provinciale e dello scostamento non sufficientemente motivato dal parere Ispra.
La decisione del giudice è stata accolta positivamente anche dal Wwf, che in una nota "esprime viva soddisfazione per il mantenimento delle misure cautelari già adottate dal Tar Brescia (sospensione caccia sulla neve e giornata di caccia alla migratoria), che resteranno in vigore sino al 16 gennaio 2012, data della prossima udienza". Da parte sua Wwf invita la Provincia a "mettere mano al calendario e al piano, reintroducendo i 7.000 ettari di territorio protetto che mancano all'appello e riconfigurando le oasi di protezione con dimensioni adeguate (rispettando le due sentenze già emesse dal Tar Brescia)". Altrimenti il Wwf "non esiterà a chiedere la nomina di un commissario ad acta, che riscriva le regole della caccia nella bergamasca, sostituendosi alla Provincia inadempiente".