L'operazione eseguita con successo al cervello di un camoscio selvatico trovato morente a Beaume, vicino a Oulx, è senz'altro una notizia: si tratta infatti della prima volta al mondo che un intervento del genere viene eseguito su un camoscio e questo sicuramente offrirà informazioni utili all'etologia internazionale nello studio di questa specie.
Ma c'è dell'altro: si dà il caso che quel camoscio l'abbia salvato un cacciatore, ed è questa la vera notizia che campeggia sui titoli di diversi quotidiani, che, quasi meravigliati del salvataggio, esaltano il gesto redimente compiuto da una persona che di solito gli animali li uccide. Una visione un po' riduttiva e fuorviante: quel cacciatore ha fatto una cosa nobilissima, è vero, ma non ha fatto altro che comportarsi secondo un'etica che è propria di tutta la categoria, che certo non è meno nobile o sensibile quando altri esemplari li caccia. Gli animali feriti, o morenti, infatti, a meno che non si stia eseguendo una particolare forma di caccia, quella di selezione, e che oggetto di quella battuta sia proprio l'animale ferito che ci si para davanti, non devono essere abbattuti, ma soccorsi. Il principio è sempre lo stesso: si caccia per procurarsi prede sane e vigorose, si seguono regole precise e si rispettano le bestie da vive e da morte (nobilitandole sulla tavola).
Il camoscio era stato trovato il 3 dicembre scorso riverso a terra, completamente immobile. Il problema, come hanno appurato poi i veterinari del campus di Grugliasco dove è stato trasportato dagli agenti faunistici, era un grosso ascesso che aveva invaso il cervello. Una volta asportato, il camoscio è uscito dal coma e ha ripreso conoscenza. Il professore Giuseppe Quaranta, che insegna alla Facoltà di medicina veterinaria di Torino, ha fatto presente che una pubblicazione della straordinaria operazione sarà proposta alla prestigiosa rivista scientifica Journal of wild animal. Ora il giovane camoscio dovrebbe tornare in libertà: e anche qui un nuovo si pongono nuove questioni: se la malattia del camoscio avesse base genetica, il suo patrimonio potrebbe essere dannoso per le future generazioni, fanno notare alcuni a commento della notizia sul sito LaZampa. Ma questa è tutta un'altra questione. |