Senza tanti giri di parole, così si dispone in Francia per quanto attiene il controllo degli animali selvatici là ancora definiti "nocivi". Verrebbe da chiedere ai nostri governanti, all'ISPRA e alle associazioni ambientaliste (quelle che si definiscono "serie") come mai in Francia sì, e in Italia no. Eppure, sia Francia che Italia fanno parte a pari livello dell'UE. E ancora, perchè gli esperti e i tecnici del Ministero Agricoltura e del Ministero Ambiente non danno loro delle risposte adeguate al problema. E soprattutto, visto che li paghiamo per questo, non trovano delle soluzioni adeguate, che non ci facciano sentire cittadini europei di serie B?
Il Ministro dell'Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e energia della Repubblica francese ha infatti emanato un decreto che indica le specie nocive e ne stabilisce le condizioni per il prelievo, perseguendole con tutti i mezzi possibili, al fine di ridurne considerevolmente gli effetti dannosi su agricoltura e ambiente. Donnola, faina, martora e puzzola, volpe, corvidi possono essere catturati tutto l'anno, e prelevati nelle zone agricole rispettando il limite di 250 metri da edifici e fattorie. Queste operazioni possono rientrare nella ordinaria gestione venatoria dipartimentale e protrarsi oltre la stagione venatoria, qualora se ne ravvisi la necessità e non sia stata trovata altra soluzione idonea. I cacciatori possono inoltre prelevarli con apposita autorizzazione individuale rilasciata dal prefetto. I prelievi sono previsti di norma entro il 31 marzo, ma possono essere prolungati a seconda delle necessità. Per i corvidi è prevista la distruzione dei nidi ed il prelievo fino al 15 agosto nelle prossimità di frutteti e vigneti. Anche lo storno può essere prelevato fino al 31 marzo (e oltre se necessario) in appostamento fisso e catturato tutto l'anno in qualunque luogo.
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