"Purtroppo da anni si è abituati a leggere inchieste dedicate agli incidenti di caccia che non forniscono però dati chiari e precisi". E' quanto scrive Fabio Merlini, Presidente della Federcaccia di Trieste in una lettera al Quotidiano del Friuli Venezia Giulia riguardo ad un articolo in cui venivano paragonati le morti avvenute durante l'attività venatoria e quelle accadute ai militari italiani in missione all'estero, secondo Merlini tendente a dimostrare "partendo da un tema scottante e di attualità e sfruttando l'effetto emotivo, che la caccia è un'attività socialmente pericolosa".
"E' bene sottolineare - dice Merlini - che solo nella scorsa stagione si sono contati centinaia di morti per attività svolte all'aria aperta come la raccolta dei funghi, l'escursionismo e alpinismo, volo sportivo, l'attività subacquea. Incidenti - sottolinea - che hanno un costo sociale elevatissimo anche perchè tra l'altro sono attività che non prevedono assicurazioni obbligatorie come succede invece alla caccia". "La caccia moderna e responsabile - conclude - come quella esercitata in Italia, è una pratica lontanissima dall'immagine di assoluta illegalità e leggerezza che si vuole attribuire ad essa".