Di fronte ad una crescente adesione da parte del gentil sesso ai valori dell'ars venandi, è sempre più chiaro che una caccia realmente moderna, sostenibile e apprezzata da un pubblico che sia il più vasto possibile, non possa prescindere dalpreziosissimo contributo delle donne. Non si può quindi che accogliere con gioia l'ingresso nel nostro mondo (e nella nostra rubrica Amiche di BigHunter) di una nuova, qualificatissima, cacciatrice.
Francesca Bertini ha 33 anni, è tecnico agricolo libero professionista e vive nell'Appennino bolognese. Cacciatrice, appunto, lo è diventata da solo un mese. Ha superato l'esame di abilitazione all'esercizio venatorio ed il giorno dopo era già ansiosa di prendere anche l'abilitazione al controllo degli ungulati, così, senza aspettare nemmeno un minuto, si è subito iscritta al corso per selecontrollori di cinghiale, capriolo e daino. “Il mio sogno – dice - e' un palancone di daino.....ma la strada e' lunga ...”.
Francesca ha una bimba di 2 anni e “un meraviglioso uomo che molto spesso esce di casa prima dell'alba con passo felpato ...e il suo blaser”. La passione per la natura, per la cinofilia e la fauna - ci ha spiegato - sono parte integrante della sua vita, sia sotto l'aspetto professionale che ludico. “Ho vissuto anni tra i sentieri dell'Appennino tosco emiliano – racconta - e la mia mitica anglo araba sarda. Ora, più matura e dismessi gli stivali da equitazione, giro (figlia permettendo) con il mio bassotto”.
La sensibilità femminile, è inutile negarlo, porta spunti importanti per guardare a ciò che nella caccia non va e soprattutto rendere migliore il confronto con gli altri. Per esempio la nostra Francesca non nasconde che sente di non condividere l'approccio di quella parte di cacciatori che vive la caccia solo come un momento di svago. Per lei si tratta di qualcosa di più che un passatempo “caccia ed etica – dice – non possono prescindere l'una dall'altra”.
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