Nato da un'iniziativa su Facebook, il 26 novembre 2012 è stato legalmente costituito il Sindacato Venatorio Italiano (SVI). L'intento è quanto mai ambizioso: unire sotto un unico simbolo la maggioranza dei cacciatori italiani promuovendo l'iscrizione associativa, non assicurativa, come fanno le classiche associazioni venatorie, a cui dice di non volersi contrapporre.
Nessuna contrapposizione nemmeno contro i partiti politici, ritenuti importanti per portare avanti le riforme sulla caccia. “Piuttosto il sindacato – si legge nel comunicato stampa - sarà attento a promuovere quel politico, a qualunque corrente dovesse appartenere, che dimostrerà con i fatti di voler lavorare negli interessi della categoria e nel rispetto delle normative vigenti sia nazionali che europee”.
Cosa si prefigge lo S.V.I: l'unità di tutti i cacciatori; l'inclusione di tutti i soggetti portatori della cultura rurale; la persuasione dell'opinione pubblica attraverso la promozione di giornate per l'ambiente con cacciatori volontari, l'istituzione di un servizio di vigilanza ambientale, iniziative didattiche nelle scuole; ma soprattutto si prefigge di esercitare una funzione legale a difesa della caccia e dei cacciatori. “Il sindacato porrà particolare attenzione – si legge nel comunicato - verso tutti coloro che a vario titolo, a parole o con fatti, a titolo personale o con azioni provenienti da enti istituzionali, arrechino danno alla categoria”. Il sindacato dei cacciatori fa sapere di essersi già dotato di uno studio legale che dovrà garantire la corretta applicazione di tutte le norme relative alla materia caccia: “a partire da subito – recita la nota- non sarà più tollerato nulla, noi vi promettiamo che da oggi in poi chi sbaglia paga”. Chi volesse saperne di più, o iscriversi, può rivolgersi ai seguenti recapiti: [email protected], CELL 3392572044.