“Finita la caccia “cacciata” bisogna rimboccarsi le maniche e prepararci al domani”. E' l'invito di Arci Caccia Toscana, che in una lunga nota traccia il bilancio della stagione appena chiusa e invita i cacciatori a rinnovare il proprio impegno gestionale e a partecipare al dibattito sul come sarà la caccia di qui ai prossimi anni.
“Sarà necessario opporre un fronte unitario – dice la nota - che riposizioni la sfida gestionale al centro dell’iniziativa politico – culturale del mondo venatorio italiano e regionale”. A livello regionale, ci sono sfide già visibili: “a partire molto probabilmente – dice Arci Caccia - , dalla necessità di trasformare il Calendario Venatorio Regionale da Legge ad atto di Giunta, quindi impugnabile di fronte al TAR. Ricorsi che, in altre Regioni hanno bloccato la caccia per lunghi periodi e che, invece, vanno sterilizzati attraverso una intesa ampia e condivisa guidata da una sapiente regia politica”.
“Per rilanciare però il modello di gestione pubblica della caccia – evidenzia l'Arci Caccia Toscana - ci vogliono congrue disponibilità economiche. Accanto alla difesa di queste risorse che derivano dalle tasse pagate dai cacciatori, dobbiamo interrogarci su come incrementare le disponibilità finanziarie per il settore. Sarà quindi necessario agire su più fronti: riformare il modello di imposizione fiscale, facendo affluire i proventi delle tasse venatorie più direttamente sul territorio, pensare un nuovo schema di legame cacciatore – territorio favorendo la prestazione d’opera e diversificando la tassazione in base a questa e, non ultimo, far entrare nel circolo della gestione della fauna anche risorse derivanti dalla fiscalità generale. È infatti ormai improponibile sostenere gli investimenti necessari con i soli mezzi finanziari derivanti dal mondo venatorio da una parte e, dall’altra, tenuto conto dello status di bene comune della fauna, quindi patrimonio della collettività, sono maturi i tempi per destinare a questo settore anche risorse diverse, sia nazionali che derivanti da finanziamenti internazionali”.
Attraverso il rilancio degli ATC dovrà poi passare la nuova sfida gestionale. Gli Ambiti, centri di confronto democratico tra le categorie, dovranno essere arricchiti sempre più di contenuti e valorizzati nelle loro funzioni gestionali, affiancando ad esse nuove competenze.