La senatrice
Silvana Amati, coordinatrice Pd per la tutela degli animali, ha partecipato all'iniziativa "Io voto con il cuore", promossa dalle associazioni animaliste-ambientaliste aderenti alla
Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, (organismo voluto dall'ex Ministro del turismo e composto da Amici Animali, Chiliamacisegua, Enpa, Eolo a 4 zampe, Lac, Lav, Lega nazionale per la difesa del cane, Leidaa, Noi animali onlus, Oipa, Sos Levrieri).
La parlamentare Pd, Docente presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Ancona, membro della Direzione nazionale del Partito Democratico, è candidata nelle Marche al Senato. Nel comunicato pubblicato sul sito del Pd dichiara: "ho sottoscritto a nome del Partito Democratico l'appello per "Un nuovo Parlamento e un nuovo governo dalla parte degli animali, dell'ambiente, dei cittadini", un documento che nel merito considero largamente condivisibile e meritevole di attenzione". "In questi anni - ha spiegato la senatrice - ho lavorato sempre nel mio partito e al Senato per far crescere l'attenzione e dare risposte concrete alla lotta contro l'abbandono e il randagismo nel prioritario interesse della qualita' della vita degli animali, ma anche nell'ottica di un migliore utilizzo delle risorse negli enti locali".
All'iniziativa delle associazioni animaliste, che propone un
'agenda politica in otto punti, hanno partecipato anche
Michela Vittoria Brambilla (Pdl),
Gianni Mancuso (Fdi),
Valentina Stefutti (Rivoluzione civile) e
Monica Frassoni (Sel). Tutti candidati alle elezioni politiche di febbraio.
Al quinto punto del programma bipartisan
si parla di caccia come "un’attività crudele e anacronistica da vietare che incide negativamente sugli equilibri ecologici e non ha giustificazione alcuna". Si chiede inoltre il rafforzamento della "tutela delle specie animali e vegetali in natura" e
"pieno sostegno al sistema delle aree protette". Il primi atti auspicati dalle associazioni sono "divieto di reintroduzioni animali a fini venatori che tra l’altro creano ripercussioni negative sui sistemi agricoli, l’ingresso dei cacciatori nei fondi privati, le deroghe regionali e provinciali così come va rafforzata la lotta al bracconaggio".
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