E' la Regione Toscana a rilanciare l'idea di un percorso normativo nazionale, attraverso un apposito disegno di legge, che il Parlamento dovrà affrontare con la massima urgenza, e che proporrà “strumenti e soluzioni finalmente all’altezza dei problemi il sempre più grave conflitto tra agricoltura e fauna selvatica”. In Toscana infatti gli ungulati hanno ormai raggiunto numeri praticamente ai vertici comunitari.
Agire tempestivamente sul fronte legislativo è importante, anche per evitare ulteriori limitazioni che potrebbero arrivare da un nuovo strumento di indirizzo che sta per essere emanato dall'Ispra. Lo anticipa proprio il comunicato della Regione Toscana, annunciando che “è tra l’altro di questi giorni la notizia di linee guida per la caccia di selezione degli ungulati che ISPRA dovrebbe pubblicare entro febbraio e che avranno ripercussioni forti e condizionanti nella stesura dei prossimi calendari venatori”. Queste limitazioni andrebbero ad aggiungersi ai limiti di una legge nazionale che già pone ostacoli alle Regioni, come la Toscana, che hanno messo in atto per il raggiungimento delle densità sostenibili.
Per l'assessore Salvadori è dunque importante poterne discutere prima il contenuto e fare in modo che le istanze gestionali delle Regioni e le esigenze del territorio siano prese in considerazione ed è per questo che la Toscana si attiverà subito affinchè il documento sia preliminarmente approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Su questo stesso terreno l’assessorato riunirà al più presto un tavolo di confronto fra i soggetti coinvolti, sicuro di ritrovare al suo fianco le componenti più vitali della società toscana a cominciare dalle organizzazioni rappresentative del mondo agricolo.
La Regione Toscana, sottolinea l’assessorato, ha idee precise su ciò che potrà e dovrà essere fatto per arginare il fenomeno e garantire un’equilibrata presenza delle popolazioni selvatiche, che peraltro possono rappresentare una risorsa per il territorio. Purtroppo, sottolinea ancora l’assessorato, le formule adottate, proprio quando cominciavano a dare risultati concreti, hanno subito una battuta di arresto per aspetti giuridici collegati a norme nazionali ormai superate dalla realtà e che restano tuttavia vincolanti nelle scelte regionali.