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News Caccia Sanremo incorona Baggio, il cacciatore più famoso d'Italia martedì 12 febbraio 2013 | | Il grande Roberto Baggio sarà tra i prestigiosi ospiti del Festival di Sanremo. Come dire, il cacciatore più famoso d'Italia incoronato nel tempio della musica Italiana. L'amatissimo "codino", ormai ex dirigente del settore giovanile di Coverciano, non ha mai nascosto di essere un grande appassionato di caccia. Non disgiunta dalla fede buddista (contestata dai puristi) e dal suo impegno per le cause umanitarie e per la pace nel mondo (se lo sapesse la Brambilla!).
Ma è alla caccia, nelle sue tenute in Argentina ma anche in Italia (non è raro trovarlo a caccia di anatre in Veneto), che dedica gran parte del suo tempo libero. Un'ospitata che farà scalpore, quasi una contraddizione se si pensa che i due noti conduttori, la Littizzetto e Fazio, hanno spesso preso posizione contro la caccia. Ma il successo e l'audience passano sopra a tutto. Cosa non si farebbe per uno spettatore in più.
Ma intanto godiamoci questa soddisfazione. E cerchiamo di trasmetterla in giro ad amici e conoscenti, soprattutto a coloro che quando gli parliamo di caccia storcono il naso.
Roberto Baggio nasce a Caldogno il 18 febbraio 1967, sesto di otto figli. Negli anni novanta si afferma come calciatore professionista di fama mondiale, gioca come attaccante nelle più importanti squadre italiane: Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia e diviene uomo di punta della Nazionale italiana calcio (56 presenze e 27 goal). Considerato uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, vince il pallone d'oro nel 1993 e nello stesso anno il titolo di FIFA World Player. Si aggiudica inoltre due scudetti (con la Juventus nel 1995 e con il Milan nel 1996) e diverse coppe e trofei.
Dopo il ritiro calcistico si è dedicato alle altre passioni della sua vita, è proprietario di una azienda agricola in Argentina nella quale si reca spesso per trascorrere dei periodi di relax e per praticare la caccia, uno dei suoi hobby preferiti. Nel 2001 ha scritto Una porta nel cielo (Limina Edizioni) nella quale, oltre ad approfondire i suoi complicati rapporti in ambito calcistico, le gioie e le difficoltà incontrate durante tutta la sua carriera, descrive il suo rapporto con la fede buddhista, con la caccia e la natura. Noto è il suo impegno nel sociale: il 16 ottobre 2002 è stato proclamato ambasciatore della Fao e uomo della pace nell'anno 2010.
Si è sempre adoperato per salvaguardare l'immagine della caccia. All'epoca del referendum contro la caccia stravinto dai cacciatori, una sua dichiarazione nella quale diceva che non sarebbe andato a votare contribuì non poco a convincere parte degli indecisi a disertare le urne e a rendere nulla la consultazione, gettando nello sconforto tutti quegli anticaccia che già pregustavano la gioia della vittoria. Anche negli ultimi burrascosi trascorsi di Coverciano c'entra la caccia. Pare infatti che il divin codino si sia fatto vedere poco per seguire la sua passione: tra i pochi assenti nelle ultime riunioni del consiglio federale della Figc. Era in Patagonia, a caccia alle anatre. | Leggi tutte le news | |
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