“A legislazione vigente il nostro protocollo – fra i primi nel suo genere in Italia – ha consentito di semplificare le procedure per effettuare i contenimenti della popolazione di ungulati, evitandoci ogni volta di dover richiedere il parere all’Ispra, che è obbligatorio per legge". Così
il Presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras, risponde alle critiche mosse da Cpa, contraria al protocollo sui contenimenti sottoscritto da Provincia e Ispra.
Secondo Marras le critiche partono da una posizione errata, perchè non si tiene conto dei vincoli legislativi esistenti. "I contenimenti, peraltro, - spiega Marras - sono azioni di prevenzione per proteggere le colture quando la caccia è chiusa. Durante la stagione venatoria si abbattono 20.000 cinghiali, mentre con i contenimenti si arriva al massimo a 3.000 capi: è del tutto evidente che si deve e si può migliorare la loro efficacia durante il periodo di apertura della caccia, programmando dopo la sua chiusura alcuni interventi puntuali nelle zone in cui si concentrano i maggiori danni alle colture. Cosa che vale anche per le catture all’interno di aree protette, la cui gestione può essere addirittura compromessa dalla troppa concentrazione di cinghiali".
Lo spirito del piano faunistico appena approvato, aggiunge Marras, è di insistere e aumentare il prelievo dei cinghiali durante la stagione venatoria attraverso il riordino dei diversi istituti. L’esperienza di attuazione del protocollo ci dice, tuttavia, che le norme in vigore impongono ancora troppe rigidità e che le procedure vanno migliorate. "La Regione Toscana, prendendo a riferimento proprio il nostro protocollo, - sottolinea il Presidente Marras - è intenzionata a proporre ad Ispra un nuovo testo di legge per affrontare a tutto tondo il problema degli ungulati".