Venerdì scorso Federcaccia Toscana ha presentato la propria piattaforma programmatica ai candidati alle elezioni politiche con alcune novità da attuare in materia di caccia durante la prossima legislatura. Punto centrale è “l'ormai indispensabile ed urgente intervento di adeguamento della normativa nazionale”, a partire dalle norme all'avanguardia elaborate in Toscana, ma appunto vanificate, lo ha ricordato il presidente Moreno Periccioli durante il suo intervento, “proprio dagli ostacoli e dagli impedimenti di una legislazione nazionale ormai vetusta e non più al passo con la realtà".
Fra gli aspetti essenziali da introdurre nella normativa nazionale Federcaccia Toscana propone il principio delle densità sostenibili delle specie selvatiche, non solo in base alla loro conservazione ma anche in relazione alle attività antropiche presenti sul territorio. Il che porterebbe a garantire interventi di gestione compresi prelievo venatorio ordinario e piani straordinari per mantenere il numero degli ungulati sotto controllo. La gestione deve però comprendere tutto il territorio, per questo si chiede il superamento del dualismo fra aree vietate alla caccia e rimanente territorio, il che comporterebbe ad attuare finalmente programmi di gestione anche all'interno dei Parchi.
Si propone inoltre l’attribuzione piena alle Regioni delle competenze e potestà nella gestione della fauna selvatica e nella disciplina dell’attività venatoria, con l'intenzione di rendere l'esercizio di tale funzione effettivo ed efficace. Un altro punto riguarda la ridefinizione delle funzioni dell’Ispra, potenziando e qualificando l’attività dell’Istituto nel campo della ricerca e del monitoraggio, per fornire conoscenze, parametri e dati utili alle scelte di gestione, ma eliminando, in questa logica, gli obblighi di parere dell’Ispra su provvedimenti specifici delle Regioni e dei soggetti gestori.
Fidc Toscana chiede poi la modifica dell’art. 18 della L. 157, con l’inversione dei commi 1 ed 1bis. “Il comma 1bis, introdotto con la Comunitaria 2010 – spiega l'associazione nel suo documento proposto ai candidati - , vanifica le disposizioni del comma 1 che detta puntualmente l’elenco delle specie cacciabili ed i tempi di prelievo, determinando incertezza e continuo contenzioso”. Infine si prospetta “la puntualizzazione chiara ed inequivoca dell’obbligo dello Stato, secondo il disposto della L. 388/2000 di trasferire alle Regioni il 50% dei proventi delle tasse di concessione governativa per l’esercizio venatorio, nonché l’obbligo per le Regioni stesse di destinare integralmente al settore i proventi delle tasse regionali sulla caccia”. Presenti all'incontro Claudio Martini, candidato con il PD e Franco Mugnai per il PDL, entrambi hanno aderito alle proposte di Fidc Toscana. Hanno inviato un loro messaggio anche Renzo Ulivieri (SEL) e Serena Frediani (UDC).
Vai a documento di Fidc Toscana
Adesione di Claudio Martini (PD)
Adesione di Franco Mugnai (PDL)
Messaggio di Renzo Ulivieri (SEL)
Messaggio di Serena Frediani (UDC)