Riceviamo e pubblichiamo:
La data delle elezioni si avvicina e gli ultimi sondaggi prevedono un risultato eclatante per il Movimento 5 Stelle. Allora è bene che i cacciatori sappiano cosa pensa e cosa dice di loro Beppe Grillo, che del Movimento è il fondatore e padrone. Per farsene un’idea è sufficiente disporre di un computer, collegarsi ad internet, digitare le parole grillo referendum caccia e cliccare “Beppe Grillo su referendum caccia in Piemonte”.
A questo punto sul monitor compare il profeta dei “grillini” che si rivolge ai cacciatori con espressioni come queste: “Se proprio non ce la fate ad ammazzare delle robe, per avere frustrazioni in casa e sparare ai vostri familiari, andate a sparare a qualche cinghiale..” “ Se volete un po’ di sangue ve ne portiamo in bottiglia qualche litro, ve lo spargete addosso..”. L’appello si conclude con “Speriamo di mettere in soffitta le doppiette”.
Stando così le cose, invito i cacciatori a valutare bene due aspetti della questione:
- le disgustose ed insultanti parole di Grillo non sono soltanto l’opinione personale di un comico, ma esprimono il punto di vista del leader di un movimento politico i cui militanti seguono acriticamente tutte le direttive del loro padre-padrone;
- per il Movimento 5 Stelle si prospetta la possibilità di avere una rappresentanza parlamentare molto consistente, sia alla Camera sia al Senato. Ne consegue che sarebbe veramente assurdo che i cacciatori contribuissero con il loro voto a dare forza ad un movimento politico che vuole umiliare e cancellare la caccia.
Alberto Ratti
Presidente provinciale Arci Caccia di Massa Carrara