“L’indotto venatorio - armiero: una ricchezza per l’Italia e la Lombardia. Un’opportunità per il rilancio dell’economia”, questo il titolo della conferenza stampa tenuta ieri a Brescia dal candidato UDC alla Camera dei Deputati, Gianmarco Quadrini, assieme a Antonio D’Angelo, Coordinatore Nazionale del Partito Caccia e Ambiente.
Presenti all’appuntamento anche Roberto Gitti, Candidato UDC al Consiglio regionale della Lombardia e Giulio Ricca, Coordinatore Regionale di Caccia e Ambiente. Ad assistere vari esponenti del mondo venatorio e dell’industria armiera tra cui Sergio Ardesi, dell’ANUU della Lombardia, Marco Bruni, Presidente Provinciale Federcaccia di Brescia e Pierangelo Pedersoli, Presidente Consorzio Armaioli.
Gli esponenti di UDC e Caccia e Ambiente hanno voluto, con questa iniziativa, evidenziare quanto il comparto venatorio e armiero sia importante per il Paese e per la Lombardia dal punto di vista economico e sociale. Il fenomeno caccia, oltre a preservare in sé valori e tradizioni legate alla civiltà rurale, sviluppa una forte economia sul territorio, sia in termini occupazionali (94.264 addetti equivalenti allo 0,54 degli occupati in Italia – Ricerca Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” del novembre 2011) sia in termini di fatturato annuo (7.913.971.205 euro).
“E’ la prima volta che due partiti decidono di unirsi con un unico obiettivo ‘mettendoci la faccia’ per difendere un comparto - afferma Antonio D’Angelo – strategico per l’Italia”. “Le imprese produttrici di armi civili in Italia sono oltre 2.200, di cui la maggior parte ha la sede in Val Trompia (BS), ed esportano oltre il 90% della produzione occupando più addetti della FIAT – sottolinea l’esponente di Caccia e Ambiente. I cacciatori italiani sono circa 850 mila a cui si devono aggiungere 2 milioni di utilizzatori di armi a scopo agonistico, un numero enorme di persone che non possono restare in balia di vuoti normativi o incertezze burocratiche di chi crede che la caccia e le armi vadano eliminati dalla nostra società”.
Dal canto suo Gianmarco Quadrini ha ricordato tutto il lavoro fatto in regione Lombardia in favore della caccia, in particolare del prelievo in deroga, nel corso di questa legislatura, rimarcando che, in caso di elezione in Parlamento, si batterà affinché venga modificata la legge 157/1992 nelle parti in cui risiedono la cause che hanno portato alla contestazione delle leggi lombarde degli ultimi anni.
“Come ho fatto per tutti questi anni in regione Lombardia, anche a Roma difenderò le tradizioni della mia terra e l’economia della provincia di Brescia – conclude l’esponente UDC. E’ importante far conoscere alle persone l’importanza del mantenimento di una attività venatoria sostenibile perché, se la partita viene giocata unicamente tra i ‘fondamentalisti’ anti-caccia e quelli filo-caccia, essa sarà sempre vinta dai primi. Se il mondo venatorio, invece, saprà conquistare consensi all’idea e alla pratica della caccia sostenibile, esso potrà godere di un sostegno maggioritario e sempre più esteso all’interno della popolazione”. Giulio Ricca ha sottolineato inoltre, che Caccia Ambiente assisterà come da protocollo sottoscritto gli esponenti dell’UdC, che andranno in regione, sulla modifica della legge regionale, in particolare su quei punti quali il nomadismo venatorio, e il ripristino della possibilità di avere più ambiti in regione, punto quest’ultimo viziato dai tanti protezionismi di chi, è riuscito ad assicurare “L’ESCLUSIVITA’” ad alcuni territori in cambio del voto".