Anche se le fiction su di lui e molti libri non lo dicono, Puccini è stato uno dei più convinti e appassionati cacciatori che l'Italia ricordi. La sua dedizione era totale, ogni suo momento "libero" lo passava a caccia, i suoi amici in lucchesia erano tutti cacciatori. Ma era anche un amante della selvaggina e della buona tavola, come conferma un articolo apparso in questi giorno su Repubblica di Firenze.
"Dal risotto con la tinca al carrè di maiale al vino rosso, dal germano di Massaciuccoli brasato al risotto con la folaga. Pesce, cacciagione e selvaggina. Tutte le portate predilette di Puccini saranno riproposte dagli chef grazie al ritrovamento di due carteggi tra lui e la sua cuoca Isola Nencetti Vallini". Questa la notizia data dal quotidiano, che anticipa l'iniziativa della Fondazione Puccini inserita nel programma di Vetrina Toscana (il 9 novembre 2013).
Il rapporto di Puccini con la caccia, con la selvaggina e con la buona tavola saranno al centro dell'evento, che potrà realizzarsi grazie alla ricerca di un giornalista negli archivi di Casciana Terme, comune di residenza della cuoca. Ancora una volta la conferma di come come il lago e il padule, la caccia e le lunghe giornate passate con i suoi amici cacciatori, siano stati una parte fondamentale del Maestro.