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Caccia in Cucina: la selvaggina conquista anche i non cacciatori


lunedì 4 marzo 2013
    
Caccia in cucina E' stata un successo la cena inaugurale della XI edizione di Caccia in Cucina, che si è tenuta lo scorso 25 febbraio a Milano: 344 persone hanno reso onore al sontuoso menu aperto dal ricco buffet allestito da ERSAF, l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, forte di formaggi e salumi tipici delle varie province lombarde, accompagnati dai paté e marbré di selvaggina, germano reale e cervo con risotto e polenta bergamasca. Il tutto è stato accompagnato con la massima efficacia di abbinamenti dai vini offerti dall’Associazione Nazionale Città del Vino, tutti provenienti dalla terra di Calabria. Il crescente successo della rassegna è attestato pure quest’anno dal numero dei locali aderenti sul territorio regionale – ben 200 ristoranti, trattorie e agriturismi suddivisi tra le province di Milano, Bergamo, Como, Varese, Pavia, Monza Brianza e Lodi – sotto il patrocinio della Regione Lombardia – Agricoltura e delle sopra elencate Province lombarde.
 
Un consenso diffuso - commenta l'Anuu Migratoristi -  che testimonia in maniera veramente significativa l’avanzata delle preparazioni culinarie a base di selvaggina presso un pubblico assai più vasto della platea dei cacciatori, un’autentica riscoperta che riconduce direttamente alle origini delle cucine tipiche regionali delle nostre tradizioni rurali. Come ha voluto sottolineare il Capo Delegazione del CIC Italia (Consiglio Internazionale della Caccia e della Salvaguardia della Fauna), avv. Giovanni Bana, principale ideatore della manifestazione sin dai suoi inizi, questo evidente interesse per la selvaggina – sano prodotto della terra come il vino e tutti i prodotti che caratterizzano le nostre tavole – è un segnale positivo per due motivi in particolare: la volontà di non dimenticare (come si rischia che accada in questi tempi di “civiltà metropolitana”) la tipicità dei sapori agresti, patrimonio di ogni famiglia italiana, nonché la consapevolezza dell’importanza della fauna selvatica come risorsa per le economie rurali, la cui buona e durevole gestione comporta, tra le conseguenze positive, anche una sorta di rinascimento culinario.

Concetti ripresi e rafforzati dal Presidente del CIC, Bernard Lozé, il quale si è complimentato con gli organizzatori non soltanto per la qualità dell’ospitalità e della cucina, ma soprattutto per l’elevata percentuale di commensali non cacciatori presenti all’evento, a testimonianza del ruolo importante che la caccia può giocare nella collettività, ove sta a pieno titolo. Questo, insieme alla sacralità e ai molteplici significati del buon cibo, non potrà che attrarre sempre più, come Lozé ha sottolineato, l’attenzione del pubblico facendo uscire la caccia dal suo auto isolamento.

Ammirazione, nelle molteplici sale del Circolo, ha inoltre suscitato l’esposizione di armi di pregio, abbigliamento outdoor e accessori allestita dalla Beretta Gallery di Milano, circondata da notevoli trofei di Ungulati messi a disposizione da Martino Bianchi e Antonio Bana, animatori del Circolo del Bramito. Per questa occasione, si è aggiunta la sorprendente novità dei falconieri, presenti con Patrizia Cimberio, con la giovane figlia Alice, e Andrea Villa, che hanno esibito un Gufo reale e due magnifici Falchi pellegrini, loro particolarissimi accompagnatori che hanno riscosso acceso interesse e curiosità da parte dei partecipanti alla serata.

Tra gli ospiti, molte le personalità e autorità: i Consoli a Milano di Ungheria, Francia, Belgio, Austria, Croazia, Germania e Grecia; l’Assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Elias; gli Assessori provinciali all’Agricoltura e Caccia di Milano e di Lodi, rispettivamente Luca Agnelli e Matteo Boneschi; i rappresentanti di Confcommercio/EPAM di Milano e provincia, Alfredo Zini e Renato Borghi; l’Amministratore Delegato della Pernod Ricard Italia, Michel Mauran; gli oltre quaranta esponenti dell’Accademia Italiana della Cucina, nonché numerosi giornalisti, specialisti del settore – Luigi Franchi e Alessandra Locatelli del periodico Ristorazione & Catering – oltre ad Antonio Bozzo, Roberta Schira, Maurizio Donelli e Dino Messina del Corriere della Sera ed Elena Battelli, curatrice con Alessandra Bana del volume di ricette di Caccia in Cucina.
 

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4 commenti finora...

Re:Caccia in Cucina: la selvaggina conquista anche i non cacciatori

Per quanto riguarda i cavalli, andrebbe fatta secondo me una importante precisazione: alla nascita d un puledro sul suo libretto sanitario (una sorta di carta d'identità) viene fatta una semplice distinzione fra cavallo destinato al consumo alimentare o non destinato. E' superfluo dire che i cavalli destinati al consumo alimentare sono molto più controllati dai veterinari per quanto riguarda i trattamenti medicinali, in quanto alla fine sono destinati alla macellazione. Altra storia sono i cavalli per così dire "da vita" che alla loro dipartita vanno consegnai agli inceneritori, proprio perchè su di loro i controlli sono meno pressanti. Ora, se negli alimenti ci sono parti di cavalli per l'alimentazion umana è giusto che sull'etichetta questo sia evidenziato, ma se parliamo di cavalli "da vita" parliamo di un reato, alla stessa stregua di mettere la segatura nell'impasto del pane... più controlli nei macelli e nelle ditte che propongono questi prodotti, dunque, ma un secco ostruzionismo...

da Jaeger 05/03/2013 9.19

Re:Caccia in Cucina: la selvaggina conquista anche i non cacciatori

Fantastica la proposta della bramby...in pratica, tutto finalizzato ad ottenere l'affidamento di cavalli vecchi, che altrimenti andrebbero al macello, da parte di associazioni animaliste e strutture private convenzionate. Non sappiamo nemmeno se e quando avremo un governo e questa pensa a 'ste cose. Ora, io penso e spero che tale baggianata, in un momento simile, cada dritta nel dimenticatoio in Parlamento, ma se mai dovesse avere un seguito, vuoi vedere che la nostra forse sta iniziando a pisciare un po' troppo lungo, col conseguente rischio di farla fuori dal vaso? Infatti, nella malaugurata ipotesi che il divieto di macellazione equina passasse, chi glielo andrà a spiegare al mio macellaio equino di fiducia, ed ai tanti suoi colleghi sparsi per la Penisola,che perderanno il lavoro, in un momento così, per le idiozie di questa .......? Vuoi vedere che se dalla caccia spostano il mirino più in alto rischiano di farsi male sul serio, perché vanno a prendere la gente per la disperazione? Volesse il cielo...

da Marco F. 05/03/2013 0.18

Re:Caccia in Cucina: la selvaggina conquista anche i non cacciatori

Se tutti questi ospiti LOR SIGNORI dicessero solo "BA" in favore della caccia saremmo a cavallo invece siamo ad ASINO ndr. la selvaggina in tavola la vogliono spiumata eviscerata cotta e non sparata!

da ZERO ASSOLUTO 04/03/2013 20.17

Re:Caccia in Cucina: la selvaggina conquista anche i non cacciatori

x Tutti gli Amici Cacciatori Pregevole iniziativa,ma nel frattempo la "Barra di Rame" ha in mente,anzi ha una proposta di legge in merito ai cavalli:riconoscere costoro come animali di affezione,quindi di conseguenza far mettere al bando la vendita di tali carni.Certe volte mi domando,ma quale male ha fatto la Nostra Povera nazione per aver ricevuto in dono un simile cervello !!! Bo !!! Si prospettano altri disoccupati,cassintegrati e negozi chiusi.Viva l'Italia.

da Spartacus60 04/03/2013 16.00