Sono tante, sono preparate, e sono appassionatissime. Sono le tante donne che scelgono in totale controtendenza rispetto alle loro amiche e conoscenti, di dedicare il loro tempo libero alla caccia, applicandosi con dedizione alla cura della natura, alla gestione faunistica, alla tutela del bosco e degli ambienti naturali.
Punta di diamante della moderna concezione dell'arte venatoria, le donne hanno portato in una categoria che fino a poco fa era quasi totalmente maschile, un approccio nuovo, più organizzato, più rivolto alla comunicazione di valori importanti, più attento a coinvolgere le nuove generazioni, più sensibile alle tematiche sociali e ambientali.
Da anni BigHunter.it parla di loro, dedicando alle cacciatrici e alle donne in generale vicine alla caccia, uno spazio speciale, in cui nel corso del tempo, hanno potuto raccontarsi, spiegando come sono arrivate alla caccia, come vivono la loro passione in un mondo prevalentemente maschile e cosa concretamente fanno ogni giorno per migliorarla e per valorizzarla. Abbiamo così appreso che molte di loro sono organizzatissime. Hanno costituito gruppi che sono cresciuti sempre più e creato progetti di educazione per bambini, di raccolta fondi per cause benefiche, di comunicazione basata su messaggi positivi.
E' il caso del Gruppo delle Cacciatrici Trentine, di cui abbiamo parlato spesso su questo portale, che da anni va nelle scuole a parlare con i bambini per far capire loro che questa attività non è affatto lontana dal naturale e sano amore per gli animali. Quegli animali che spesso vedono solo nei cartoni animati e di cui poco o niente conoscono. Per loro hanno realizzato speciali percorsi didattici, che li aiutano a conoscere gli abitanti del bosco, le loro caratteristiche e le loro abitudini. Nel 2012 le Cacciatrici altotesine, in collaborazione con amici cacciatori ed associazioni di volontariato hanno organizzato “Risate in Montagna” che vede coinvolti in momenti di allegria all’aria aperta anziani e portatori di handicap del nostro territorio.
Far conoscere la caccia per quello che realmente rappresenta per il territorio e l'ambiente è anche l'obbiettivo di altre cacciatrici organizzate in seno alla Federcaccia.
Come i gruppi di Grosseto e di Pistoia.
Una delle ultime arrivate tra le amiche di BigHunter è Alice Bianchini, appena 20enne ma già presidentessa del gruppo donne di Grosseto.
“Siamo nel ventunesimo secolo – spiega aderendo alla nostra rubrica - e ancora la società non capisce il vero valore dell’attività venatoria. E’ un peccato buttare al vento tutte le antiche tradizioni venatorie ed oggi è quello che sta accadendo, purtroppo. La nostra è una società troppo consumista, che nei giovani d'oggi crea un terreno arido in cui cose importanti come storia, tradizione, passione, cultura, gastronomia non attecchiscono più. Per quanto la realtà possa essere dura e difficile, noi cacciatori dobbiamo cercare di mantenere intatte le nostre origini e di creare un futuro migliore per le generazioni prossime”. Come non essere pienamente d'accordo?
Un'altra ventenne sprint, a cui BigHunter.it ha dato spazio, è la bravissima Simona Pelliccia. Studentessa universitaria, appassionatissima di cani e di allevamento (soprattutto segugi), su cui dimostra di avere già competenze elevatissime.
Suo l'editoriale della scorsa settimana pubblicato da BigHunter
"L'ipocrisia delle coscienze pulite", eccone un breve estratto:
"Nei paesi industrializzati - spiega Simona - la superbia degli uomini spesso giudica questa attività secondo un pensiero di idealistico buonismo e non realistico. Sono molti (o meglio, troppi) coloro che affermano con violenza ed ottuso rifiuto di dialogo che l'esercizio venatorio viola il diritto alla vita degli animali. La cultura ambientalista ed animalista sta diffondendo il pericoloso messaggio dell'esistenza di una natura fittizia in cui gli animali conversano amenamente come due signore nella sala da tè, piangono e si atteggiano come gli umani; si tace ai nostri figli la realtà, volendo negare i meccanismi che animano da millenni l'arena della vita, la competizione e la continua lotta per l'esistenza". Come dirlo meglio?
Questa settimana vi abbiamo parlato invece di
Daniela Fontana, non cacciatrice ma amante della caccia e della cinofilia, a cui è legata proprio in senso venatorio.
"vedere i propri cani felici e appagati per il lavoro svolto è la più grande soddisfazione”, ci ha detto.
Abbiamo citato solo le ultime intervenute, ci perdoneranno tutte le altre che
hanno deciso di mettersi in gioco e metterci la faccia, apparendo su questo portale e raccontando la loro bellissima infinita passione.
A tutte loro va il nostro ringraziamento, per aver provato, secondo noi riuscendoci alla perfezione, a dimostrare che nella caccia c'è molto di più che uno sparo, che nella caccia c'è un mondo infinito fatto di antiche tradizioni, di conoscenze profonde e di vera cultura.
Quella cultura tramandata da generazioni che sa vivere con equilibrio il suo rapporto con il mondo naturale e che non lo rifiuta vivendoci il più lontano possibile, o frequentandolo distrattamente nei fine settimana. Alle nostre donne, amiche e non di BigHunter, a quelle che ci sono e a quelle che verranno, un sincero augurio.