La tavola rotonda “8 marzo… Arcicaccia… Tana del maschilismo?” ha caratterizzato i lavori della prima giornata del X Congresso nazionale Arci Caccia, che si sta svolgendo presso l’Hotel Villa Ricci di Chianciano Terme (provincia di Siena). L’iniziativa ha rappresentato un momento concreto di confronto e di dibattito (nella Giornata internazionale dei diritti delle donne) per sfatare alcuni luoghi comuni nel rapporto tra donna e attività venatoria, attraverso gli interventi di esponenti, tutti al femminile, del mondo politico, istituzionale ed ambientalista nazionale e territoriale.
Per Susanna Cenni, deputata del Partito Democratico, l’attuale fase sociale ed economica ha portato “la necessità di un mutamento complessivo anche dei modelli di rappresentatività politica; le donne rispetto agli uomini, con il loro approccio meno dogmatico hanno la possibilità di affrontare le problematiche con una visione complessiva e con modelli culturali meno rigidi. Occorreranno sempre maggiore capacità di ascolto e rispetto: elementi che hanno da sempre caratterizzato l’operato dell’Arci Caccia, che nell’attività venatoria, ha sempre ricercato elementi di mediazione con il mondo agricolo ed ambientalista”.
Fulvia Bandoli, parlamentare e figura storica dell’ecologia e della sinistra italiana, ha ripercorso le tappe che hanno portato alla Legge del 1992 sull’attività venatoria mettendo in rilevo il costante e continuo rapporto di collaborazione con l’Arci Caccia, “una associazione che ha sempre riconosciuto l’autorevolezza e le competenze, anche e soprattutto delle donne. Il legame fra cacciatore e territorio e fra tutela faunistica ed ambientale e gestione venatoria, che emerge dalla nostra legislazione nazionale, è proprio il frutto di questa capacità di concertazione”. Rossella Moroni, direttore nazionale di Legambiente, ha rimarcato come proprio Arci Caccia, a differenza di altre associazioni, abbia sempre perseguito “criteri di confronto senza pregiudizi di genere; gli stessi concetti di sostenibilità venatoria e la ricerca di posizioni condivise con altri attori della società come quello ambientale ne sono la diretta testimonianza”.
L’iniziativa è stata coordinata da Lucia Venturi, presidente del Parco della Maremma ed ha visto anche la presenza di Anna Maria Betti, assessore all’agricoltura Provincia di Siena e Alice Raspanti, assessore alla caccia del Comune di Montepulciano.