"Due, in particolare, sono le strade da seguire per rendere efficaci e sostenibili le azioni di ripopolamento: da un lato approfondire la conoscenza delle esigenze alimentari, fisiologiche e comportamentali della selvaggina, per selezionare riproduttori sempre più validi da immettere; dall’altro curare e ripristinare gli habitat naturali idonei ai selvatici stanziali, indispensabili alla conservazione e riproduzione della fauna". E' in sintesi quanto enunciato dalla dottoressa Giorgia Romeo, responsabile dell’ufficio fauna stanziale nazionale della Fidc durante il convegno nazionale di Gubbio “Ripopolamenti: il futuro della caccia?”, organizzato dalla locale Federcaccia.
La Romeo ha illustrato il progetto sulla reintroduzione della pernice rossa che sta portando avanti in Provincia di Grosseto, progetto attraverso il quale è stato recuperato un ceppo puro di Pernice Rossa (Alectoris Rufa). Un’iniziativa molto interessante, sulla quale anche Federcaccia Umbra intende lavorare per ottenere migliori risultati anche nel territorio regionale.
Per risultati sempre più ottimali rimane indispensabile la raccolta dei dati scientifici, a cominciare dalla lettura dei dati dei tesserini dei cacciatori, come ha ricordato il vicepresidente nazionale Massimo Buconi, che ha colto l'occasione per annunciare la nascita dell’ufficio caccia di Federcaccia Umbra, che si occuperà di fauna stanziale e migratoria, e del quale faranno parte giovani federcacciatori laureati che avranno il compito di concepire e portare avanti specifici progetti sulle singole specie.
Il presidente Nazionale Dall'Olio ha ricordato infine la volontà di Fidc di dare vita ad una nuova associazione aperta a tutti, senza l'intenzione di assorbire nessuno ma con l'obbiettivo di dare maggiore forza al mondo venatorio, affinché cessi di vivere nell'attesa di proposte esterne non sempre migliorative o disinteressate, ma sia capace di formulare autonomamente proprie proposte credibili e sostenibili a partire dalla modifica della Legge 157/92. Il presidente si è poi soffermato sull'importanza di appuntamenti come quello appena concluso che sicuramente contribuiscono a rilanciare l'immagine del cacciatore, formandolo e collocandolo come vero gestore del territorio, capace di promuovere e valorizzare una caccia corrispondente alle esigenze poste dai tempi che viviamo.