La Giunta regionale delle Marche ha approvato due regolamenti di attuazione della recente modifica alla legge regionale n. 7/1995: “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria”. Si tratta di due regolamenti “tra loro correlati e di assoluta importanza – secondo l’assessore alla Caccia, Paolo Eusebi – per le funzioni degli Ambiti territoriali di caccia (Atc) e delle Province”.
Ciò che direttamente riguarda i cacciatori sono le modifiche al regolamento per la gestione degli ungulati, che a detta dell'Assessore, "consentiranno, già da quest'anno, l'attivazione di nuove e mai sperimentate forme di caccia, come la girata e la selezione sul cinghiale, che si affiancheranno alla più conosciuta e storica braccata, e che garantiranno, nel pieno rispetto delle indicazioni tecniche e delle normative nazionali, un presidio e un prelievo costante, soprattutto nel periodo primaverile-estivo, in cui si concentrano gli incrementi più consistenti dei danni alle produzioni agricole”. Le nuove prescrizioni, inoltre, definiscono le condizioni minime per interventi di controllo incisivi e altrettanto compatibili nei territori preclusi alla caccia, come le Zone di ripopolamento e cattura e le Oasi di protezione. Sui danni prodotti dal cinghiale in particolare ci saranno verifiche annuali al fine di determinare la partecipazione delle squadre alla gestione e al prelievo. L’Atc valuterà il raggiungimento degli obiettivi sulla base di criteri stabiliti da una Commissione regionale.
Su proposta degli Ambiti territoriali di caccia e delle Province, ascoltate tutte le associazioni, sono state infine riscritte le modalità di accesso al prelievo, della tabellazione, dell'avvio e della conclusione dell'azione di caccia, nonché alcuni aspetti procedurali che andranno ad assicurare tempi certi nel rilascio delle autorizzazioni. “La condivisione e l'altrettanta partecipazione delle istituzioni e delle associazioni nella stesura di questi atti – conclude Eusebi - lasciano sperare in un migliorato e più efficace corso della gestione faunistico-venatoria nelle Marche”.
Il nuovo regolamento sui danni causati dalla fauna selvatica introduce innovazioni e precise modalità da applicare all'intero territorio regionale in modo organico, uniforme e coerente, definendo i soggetti tenuti al risarcimento, le opere di prevenzione, la procedura di presentazione delle istanze, l'accertamento del danno, la stima e la relativa liquidazione.