“La Provincia di Bologna, in vista di importanti scadenze dei prossimi mesi tra cui la revisione del piano faunistico e il rinnovo dei consigli direttivi degli ATC, ha deciso di riprendere la gestione diretta dell'attività di controllo del cinghiale affidata agli ATC in via sperimentale negli ultimi anni. Gli obiettivi vengono pienamente confermati e rimangono quelli di ridurre drasticamente l'entità dei danni causati da questa specie alle produzioni agricole, l'esatto opposto di quanto viene paventato dalla Coldiretti”.
Così l'assessore provinciale alla Pianificazione faunistica, Gabriella Montera, interviene in merito ad un comunicato della Coldiretti, che aveva visto nella decisione della provincia, la volontà di esautorare gli Atc dall'attività del controllo, per affidarlo alle guardie provinciali. Un sistema che, secondo la sezione provinciale della Coldiretti, “rischia di mandare fuori controllo la popolazione di questi animali, come già succede nelle aziende faunistico venatorie private dove i piani di controllo sono risultati inefficaci se non addirittura inesistenti. A riprova di questo, Coldiretti Bologna cita "i dati pubblicati dalla stessa Provincia che, a fronte di risultati positivi di oltre il 95% raggiunti dai cacciatori degli Atc, ha visto gli ambiti privati rimanere al di sotto del 60%”.
L'assessore a sua volta ribatte, imputando a Coldiretti di confondere la normale attività di caccia con le azioni di controllo, “che sono finalizzate a contenere il numero degli animali anche al di fuori dei periodi fissati dal calendario venatorio e nelle zone normalmente vietate alla caccia”. Anche la Provincia porta dei dati, sottolineando che “in pochi giorni la polizia provinciale (peraltro con l'ausilio di coadiutori abilitati appartenenti appunto agli ATC) ha abbattuto 88 cinghiali, la metà degli animali che l'ATC BO3 ha abbattuto nelle sue azioni di controllo faunistico in 12 mesi”. “La funzione di controllo della fauna – dice l'assessore -è di competenza della Provincia che intende esercitarla responsabilmente e con tutti i mezzi a disposizione. Nessuna scelta - aggiunge- quindidi voler escludere gli ATC, con i quali la Provincia intende intensificare la collaborazione per raggiungere densità maggiormente compatibili con le attività economiche e con gli insediamenti abitativi del nostro territorio.
Intanto la Giunta provinciale ha deciso di prorogare proprio in queste ore fino al 31 marzo il periodo per la caccia di selezione alle femmine e ai piccoli di capriolo, daino e cervo. Il provvedimento straordinario per femmine e piccoli è stato adottato a seguito delle persistenti nevicate dei mesi di gennaio e febbraio e al conseguente divieto di caccia che ha ridotto fortemente i prelievi. I dati di fine febbraio sui capi abbattuti - dice la nota della Provincia - dimostrano infatti che i valori dei prelievi sono nettamente inferiori agli anni passati e tali sia da compromettere gli obiettivi programmati sia da comportare ripercussioni negative sulla struttura delle popolazioni di questi selvatici con rischio di generare squilibri.