Il
Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha recepito tre emendamenti proposti da alcune regioni su iniziativa del
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Luca Zaia, che
apportano alcune modifiche in tema venatorio al Decreto Ministeriale 17 ottobre 2007 riguardante i
criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a zone speciali di conservazione (ZSC) e a zone di protezione speciale (ZPS).
Le tre modifiche riguardano: la
soppressione dell’art. 5, comma 1, alla lett. a, che prevede la
limitazione dell’attività venatoria a due sole giornate fisse la settimana.
L’aggiunta delle parole “fatte salve quelle sottoposte a procedura di valutazione positiva ai sensi dell’art. 5 del Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 e successive modificazioni”: ciò in analogia alle modifiche proposte per la lett. h) del provvedimento in esame. Infatti
l’istituzione delle zone di addestramento rappresenta una procedura pianificatoria su base quinquennale che presuppone
l’individuazione di aree la cui designazione non comporta una modifica permanente del sito, ed infine all’art. 6, par. 13, “ZPS caratterizzate dalla presenza di valichi montani….”
l’aggiunta al primo punto delle parole “fuorché nelle ZPS caratterizzate dalla presenza di valichi montani”. Questi ultimi sono senza dubbio siti sensibili per il passo dei contingenti migratori secondo percorsi di “attraversamento” lineari e costanti, di conseguenza risulta ingiustificata la misura di protezione all’intera area ZPS, peraltro già prevista dal divieto venatorio assoluto per un raggio di mille metri ai sensi della legge n.157/92.
Poche, giuste modifiche, frutto di una linea
politica basata sulla concretezza, che ha caratterizzato fino ad oggi
l’operato del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,
Luca Zaia, ma soprattutto un nuovo passo nel lavoro propositivo che tutto il mondo agricolo e venatorio gli riconosce.