Hanno partecipato circa 30 cacciatori alla "battuta" di bonifica contro le polpette avvelenate, che la Polizia Provinciale della Valnerina ha organizzato la scorsa domenica. All'iniziativa hanno aderito le associazioni venatorie del comprensorio, come riferisce una nota della Federcaccia umbra. Oltre ai diversi agenti della provinciale c'erano due unità a cavallo e un’unità quad, più l’ufficiale veterinario della Asl 2, la dottoressa Fernanda Sammarone.
I volontari, schieratisi a rastrello lungo una linea ideale di circa 300 metri di lunghezza, spiega Fidc Umbria - si sono diretti dalla zona industriale fino alle celebri Marcite di Norcia, area umida di assoluto pregio nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Dopodiché il gruppo si è spostato di qualche centinaio di metri ed ha percorso il tragitto a ritroso, esplorando nuovi tratti di campagna.
Durante le operazioni, sono state rinvenute le carcasse di una volpe e di due corvidi, con ogni probabilità due cornacchie grigie, specie particolarmente prolifica all’interno dell’area protetta. Gli animali sono stati prelevati dalla dottoressa Sammarone, che provvederà a giorni a sottoporli alle analisi tramite l’Istituto zooprofilattico di Perugia. Le sostanze eventualmente rinvenute nei corpi potrebbero offrire elementi importanti per il prosieguo delle indagini.
“Mi ritengo soddisfatto per l’esito della battuta – dichiara il tenente della Polizia provinciale Fabrizio Padovini, coordinatore dell’iniziativa – e anche per la partecipazione riscontrata dalle associazioni venatorie. Ora dobbiamo attendere i risultati delle analisi, dopodiché valuteremo come procedere”.
Presente anche l’amministrazione comunale di Norcia, con il vicesindaco Franco Mirri che ha espresso “soddisfazione per la sensibilità e l’attaccamento all’ambiente dimostrati dai cacciatori nursini. Un’operazione come quella di oggi, per di più all’interno di un’area protetta come il parco dei Sibillini, non fa che dimostrare quanto i cacciatori tengano al territorio e alla salute della fauna, sia domestica che selvatica”.