“Lo Stato in questi ultimi anni sulle tematiche faunistico venatorie ha fatto come Ponzio Pilato, se n’è lavato le mani: a parlare è Tiberio Rabboni, assessore agricoltura caccia e pesca dell’Emilia Romagna durante l’intervento svolto nel corso dei lavori del X congresso nazionale dell’Arcicaccia.
Per l’assessore Rabboni, che ha apprezzato la piattaforma programmatica dell’Arcicaccia con particolare riferimento alle proposte su “fauna, bene comune” e “nuovo patto tra caccia e agricoltura”, vi è l’esigenza di porre fine all’assenza dello Stato centrale perché sono diverse le questioni che meritano soluzioni rapide. Tra queste la necessità di regolamentare, dopo le bocciature della Corte costituzionale a specifiche iniziative legislative delle regioni, il prelievo selettivo degli ungulati sui terreni coperti da neve e la definizione di uno schema/cornice di calendario venatorio, anche per aree subnazionali, da approvare con atto amministrativo, che dia certezza rispetto alle norme europee e nazionali. Per Rabboni inoltre il Governo dovrà celermente emanare le linee guida, come prescrive la legge, sul prelievo venatorio in deroga.
L’Assessore Rabboni ha infine sollecitato le Regioni ad avanzare al più presto una proposta organica per l’assegnazione di responsabilità politiche/istituzionali sui temi faunistici venatori dopo l’abrogazione delle province. Per Rabboni essendo le nuove province enti di secondo grado, con territori vastissimi e senza una guida politica (non è prevista la giunta) non saranno in grado di assolvere agli importanti compiti previsti dalle precedenti competenze”.