Non è corretto parlare di caccia, ma di controllo. Così l’Ufficio Risorse Faunistiche della Provincia di Siena ha risposto alle proteste della Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, che ha chiesto il ritiro dell'autorizzazione sul contenimento delle volpi, concessa per il periodo che va dal primo aprile al 31 luglio 2013. La Provincia fa notare che questo genere di intervento è stato recentemente legittimato da un pronunciamento del Tar proprio a seguito di un ricorso animalista.
Non solo, la caccia alla volpe in tana, spiegano dalla Provincia - è stata disposta solo all’interno degli istituti faunistici, secondo un protocollo stabilito in accordo con l’Istituto Superiore Protezione Ambiente, ente scientifico per la gestione faunistica, a motivo dei danni alla fauna provocati da un animale predatore come la volpe, tra le cui vittime ci sono la lepre e il fagiano.
"La risposta - hanno risposto gli animalisti, senza per altro addurre altre soluzioni - non può essere lo sterminio, men che meno scatenando mute di cani da caccia contro i cuccioli di volpe ancora rintanati. Nessun parere `scientifico´ può giustificare l’impiego di un sistema tanto crudele".