"Se venisse bloccata la caccia problemi come il numero eccessivo di ungulati si estinguerebbero a poco a poco. Gli interessi dei cacciatori, invece, sembrano sempre prevalere sulle valutazioni ecologiche o su quelle comprendenti il punto di vista degli agricoltori: il risultato sono le sanzioni della Comunità europea a cui costantemente siamo sottoposti a spese dei cittadini. Ecco perchè i cacciatori dovrebbero rimborsarli". A dire una cosa del genere, sul quotidiano La Nazione di Pistoia, è stato il presidente provinciali dei Verdi Lorenzo Lombardi.
A rispondere, sempre sul quotidiano pistoiese, è invece la sezione provinciale della Libera Caccia con Nicola Barbarito, della segreteria dell'associazione, che circoscrive l'intervento ad una delle "consuete boutade neccessarie per ottenere visibilità mediatica". “Se così non fosse - scrive Lombardi - non nascondo le numerose perplessità per i concetti espressi che, va detto, testimoniano scarsa conoscenza delle attuali leggi vigenti. Innanzitutto – pur comprendendo la vocazione anticaccia del partito dei Verdi, è bene ricordare sempre che – l'attività venatoria – è pratica riconosciuta e tutelata dalla nostra Costituzione. Ed è altrettanto utile ricordare che le innumerevoli tasse ovvero la tassa di concessione della ATC, la tassa di concessione governativa e la tassa regionale sono state imposte e destinate alla tutela dell'ambiente.
"Condividiamo, invece, - continua la nota di Anlc Pistoia, la preoccupazione per il vertiginoso aumento dei danni originati dall'incontrollato proliferare degli ungulati e dei lupi. Il buon senso dovrebbe facilmente indicare quale delle soluzioni adottare tra i faraoinici costi di un “trasloco faunistico” o di una opera di profilassi demografica proposte anche dai Verdi oppure l'intensificazione della caccia di selezione che – come dice la parola stessa – è mirata allo scopo di contenere la sovrabbondanza numerica di questi animali nocivi. “I cittadini chiedono a chi amministra buon senso ed il criterio del buon padre di famiglia nell'evitare lo sperpero di soldi pubblici” conclude Barbarito. “E' l'ora di finirla con i no ideologici ma facciamo largo alla discussione costruttiva nel rispetto dell'ambiente ma anche nel rispetto di chi desidera continuare la tradizione venatoria che ha accompagnato l'uomo in tutta la sua Storia.”