"La posizione espressa da Alberto Lenzi contro la caccia alla volpe a Siena è da considerarsi a titolo personale e non a nome del PD toscano". Questa la precisazione del coordinatore della segreteria del Pd toscano Luca Sani e del responsabile politiche venatorie Marco Spinelli dopo le dichiarazioni espresse da Alberto Lenzi contro la caccia alla volpe in Provincia di Siena.
"Sosteniamo le decisioni prese dai nostri amministratori - dicono Sani e Spinelli -. Peraltro è da ben tre anni che la Provincia di Siena adotta questi provvedimenti che vengono regolarmente impugnati al Tar e ogni volta i ricorsi sono stati rigettati. Inoltre va ricordato che tali abbattimenti si fanno solo nelle zone di ripopolamento e cattura e nelle aziende faunistico-venatorie in base a densità stimate su censimenti e con il parere favorevole dell'Ispra sia sui numeri che sui metodi".
Intervenendo a nome del gruppo benessere e tutela animale del Partito democratico Toscano, Lenzi giorni fa aveva manifestato la propria contarietà alla decisione della Provincia di Siena, Ufficio Risorse faunistiche, che ha autorizzato la caccia alla volpe in tana dal 1 aprile 2013 al 31 luglio 2013, richiedendo "scelte etiche da parte dei rappresentanti del partito". Aggiungendo inoltre che "se le volpi si sono moltiplicate è anche perché trovano da mangiare nelle discariche o prede lanciate non molto sveglie".
Sulla questione interviene anche una nota dell'Arci Caccia regionale. "L’atto con cui la Provincia di Siena ha autorizzato il controllo (e non la caccia) della volpe negli Istituti faunistici del proprio territorio non solo è corretto ma anche necessario" sottolinea. "Corretto perché il controllo della fauna eccedente determinati livelli, che possa arrecare danno all’ambiente, agli equilibri ecologici o all’agricoltura è una pratica prevista dalla normativa nazionale e regionale. Questo tipo di intervento è soggetto al rilascio del parere da parte dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Scientifica) che definisce limiti e metodi applicabili, come avvenuto nel caso specifico. Necessario perché ha lo scopo di mantenere entro determinati livelli le densità di predatori generici come la volpe che, altrimenti, rischierebbero di incidere sulle popolazioni naturali di fagiano, lepre ed altre specie, anche non cacciabili".
"Ci lasciano di stucco certe prese di posizione di forze politiche che cercano di rincorrere l’estremismo animalista. Dalla politica - sottolinea Arcicaccia Toscana- invece ci spetteremmo equilibrio e rispetto per tutti i cittadini, tenuto conto che funzione di un politico sarebbe quella di governare una comunità, facendo sintesi delle sue varie anime, e non capeggiare o semplicemente appoggiare una fazione".