Commenta positivamente Arci Caccia Toscana le modifiche proposte con la Legge di Semplificazione in Regione. Anzitutto la costituzione dei Cav (Centri di Assistenza Venatoria), che saranno gestiti dalle associazioni venatorie e alleggeriranno i lavori burocratici della Pubblica Amministrazione ora affidati alle Province (rinnovi su appostamenti, iscrizioni, variazioni sui richiami vivi, ecc.), così anche il comma, che, inserito nella legge 3/94, solleverà dalle responsabilità personali i dirigenti degli Atc sulla stabilità finanziaria degli stessi, soprattutto in relazione ai danni causati dalla fauna selvatica. “Ciò si rende necessario – evidenzia Arci Caccia - per tutelare i rappresentanti degli Ambiti che ricoprono tale carica in modo volontario ed onorifico e che si trovano a guidare un Ente con sole funzioni gestionali e non decisionali e privo di autonomia finanziaria”. Infine la proposta di legge prevede la possibilità di varare il Calendario Venatorio per atto di Giunta (e non più per legge) qualora nelle prossime settimane la Corte Costituzionale si pronunciasse in modo negativo circa la possibilità di redigere il calendario per atto legislativo.
Durante le audizioni nelle commissioni competenti del Consiglio Regionale (invitate oltre alle associazioni venatorie, quelle ambientaliste e agricole), l’Arci Caccia Toscana ha chiesto di porre rimedio ad "alcune storture della Legge regionale sul benessere animale per quanto riguarda le dimensioni minime dei box (che oggi sono 8 mq per cane) e sulle modalità per il trasporto dei cani stessi". Proposte non inserite dalle Commissioni, che le hanno ritenute non pertinenti alla legge di semplificazione ma, - dice l'associazione - rimandando l’approfondimento del tema ad una proposta di legge specifica.
Unica voce fuori dal coro, secondo il resoconto di Arci Caccia, è stata quella del Wwf toscano (unica associazione ambientalista presente), che "ha addirittura proposto di tagliare tutti i finanziamenti alle Associazioni Venatorie che la Regione versa come percentuale delle tasse regionali". Proprio loro che - dice sarcastica l'associazione venatoria toscana - ricevono ingenti sovvenzioni pubbliche per le più disparate iniziative, come ad esempio il Centro Recupero Rapaci di Semproniano (GR) che, nota dolente, in questi giorni sarebbe oggetto di una indagine della Corte dei Conti per una gestione economico finanziaria sembrerebbe non troppo trasparente".