"È veramente giusto quello che i nostri vecchi appassionati di ornitologia dicevano in merito alla migrazione primaverile, ossia che anche se, durante il suo svolgimento, si verificano giornate di brutto tempo gli uccelli, non conoscono sosta pur di arrivare, nel più breve tempo possibile, ai lidi di nidificazione". Lo spiega Walter Sassi sul sito dell'Anuu Migratoristi.
"Il loro orologio biologico, regolato dalla quantità di luce, - spiega l'esperto - spinge le specie a tornare a nidificare secondo dettate regole alle quali solo madre natura sa rispondere. Nonostante gli ultimi giorni del mese di marzo 2013 siano stati negativi sotto il profilo meteo come, del resto, questa primavera, con caratteristiche invernali, molte specie aventi svariate abitudini biologiche stanno avendo un passaggio positivo".
Nel dettagio, spiega l'Anuu, marzaiole, fischioni, codoni, tordi bottacci, fringuelli e lucherini, si osservano in ottimo numero. Ma non solo: "rondini e rondoni stanno tornando e insieme a loro anche gli estatini compaiono a macchia di leopardo tra i cespugli e le fronde degli alberi ancora spogli". "Per alcune specie - spiega Walter Sassi - vi è un leggero ritardo, mentre per altre la migrazione primaverile è nella norma. E, mentre le specie svernanti come tordi sasselli, lucherini e peppole si osservano unitamente a quelle nidificanti, come ad esempio l'Upupa, il Torcicollo e il Balestruccio, nonché il Prispolone di cui all’Osservatorio Ornitologico di Arosio della FEIN il 1° aprile è stato inanellato il primo individuo in risalita, il cielo si riempie di voli e sono periodi, questi, dove l’osservazione sul campo viene appagata notevolmente dalle tante specie del Paleartico in movimento che riempono i territori di svariati colori e canti primaverili".