Vanessa Fernandez Barba è una di quelle brave professioniste che trovate quando vi recate a caccia all'estero. Abita a Caceres, in Spagna, ha solo 26 anni e lavora in un'azienda turistico venatoria. E' una cacciatrice e alla sua passione ha dedicato prima gli studi, diplomandosi in tecniche di gestione delle risorse naturali, e poi il lavoro. Pratica tutti i tipi di caccia, a partire dall'appostamento alla migratoria, fino alla caccia al cinghiale, passando per la quella alla lepre con il levriero.
“Per me la caccia – dice aderendo alla nostra rubrica dedicata alle cacciatrici, ormai divenuta internazionale - è una passione, uno stile di vita, una cosa che mi entusiasma ogni giorno”. Pur giovanissima frequenta la caccia ormai da 20 anni, visto che fin da piccolissima ha iniziato ad accompagnare il padre e il nonno.
Come suo padre, che considera un po' il suo maestro, pensa che il cacciatore sia anche un bravo ambientalista, che conosce e rispetta l'ambiente in cui vive. Da lui ha imparato che caccia è anche osservare, muoversi silenziosamente e godersi le giornate in mezzo alla natura. A caccia per lei non ci sono certezze “a volte si torna a casa con un bel trofeo – spiega Vanessa - , altre a mani vuote, ma non è importante perchè ogni volta ci si sente arricchiti, abbiamo fatto un'esperienza in più, che servirà a formarci come cacciatori”.
Poi c'è tutto l'aspetto della gestione faunistica, che appassiona questa giovane cacciatrice. “Sappiamo bene che un cacciatore, per esperienza, conosce gli effetti della buona gestione della fauna selvatica, e a differenza di tanti ambientalisti, si rende perfettamente conto che la sua funzione è quella di un necessario regolatore della fauna in assenza di predatori naturali”.
Le critiche sono forti anche in Spagna: “anche qui – spiega – i cacciatori ricevono insulti dagli animalisti ma questi ultimi non si rendono conto che proprio loro reggono il gioco di un sistema che è dannoso per l'ambiente, utilizzando per primi plastiche, detergenti, automobili e prodotti pieni di pesticidi”. Infine un'invito ai cacciatori italiani: “vorrei incoraggiare tutti coloro che non conoscono le tradizioni venatorie spagnole ad approfondirle, venendoci a trovare. Sono sicura che sarà un'esperienza unica”.