“Con questa gente non è possibile alcun confronto. Non hanno idee. Non hanno proposte. Non ne hanno mai avute. Gli appartiene solo un’intolleranza grigia ed incolta che rimanda ai periodi più bui della storia dell’Europa e del mondo. Urlano, offendono, minacciano perché per loro il contesto civile e democratico è cosa ignota . Non sorprendono, dunque, i loro comportamenti. E sul provvedimento per la gestione della volpe resta la richiesta di andare avanti”. Così Federcaccia e Arcicaccia stigmatizzano, in una lettera aperta inviata oggi ad Istituzioni e categorie, il comportamento tenuto da un gruppo di animalisti nella sala del Consiglio Provinciale di Siena per bloccare provvedimenti legittimi di gestione della fauna.
La sorpresa semmai, sostengono le associazioni venatorie “è che le loro azioni e provocazioni abbiano trovato ascolto da esponenti della politica e delle Istituzioni, che decisioni sacrosante siano state contestate e che delle stesse si sia ipotizzato il ritiro, nonostante la piena legittimità e la più che documentata necessità”. Comprensione dunque per la ricerca di dialogo dell’Amministrazione provinciale ma anche l’amara constatazione che il tentativo di dialogo, attuato con la moratoria del provvedimento sul controllo delle popolazioni di volpe, rappresenti in questo caso “una missione impossibile e che l’intento, pur apprezzabile, dell’Amministrazione non aveva alcuna possibilità di conseguire il risultato auspicato”.
Di qui l’appello : “Devono adesso tornare a prevalere le ragioni del governo del territorio e la responsabilità degli organi competenti, l’Amministrazione Provinciale, nel confermarle e sostenerle dando definitiva attuazione alle disposizioni già emanate, nella loro integrità. Ogni diverso esito, ogni pur parziale arretramento o rinvio assumerebbe l’amaro sapore del cedimento al ricatto ed alla minaccia della gazzarra, significherebbe che basta la scalmanata ed incivile protesta di sparuti gruppetti ad annullare decisioni legittime ed ampiamente condivise”.